di Giancarlo Grassi
Mentre Massimo Giannini a SkyTG24 già vaneggiava di elezioni anticipate in autunno, perché non gli sono bastate le batoste di Ballarò, poco dopo il discorso di Matteo Renzi, quest’ultimo salutava con toni completamente differenti dal 2013 le “donne e gli uomini” che le primarie hanno reso possibile e che si sono spesi per concorrere, in circa due milioni, un numero enorme, al successo delle primarie del PD per l’elezione del segretario del partito.
Renzi è intervenuto al Nazareno qualche minuto dopo l’intelligente intervento di Andrea Orlando che ha evocato un futuro possibile nel quale le posizioni della sua mozione saranno maggioranza all’interno del PD, posizioni che rispetto ad alcuni punti sono largamente condivisibili. Renzi ha speso gran parte del suo intervento (Giannini lo ha chiamato “comizio”) ringraziando i militanti , e SkyTG24 ha subito commentato che il segretario ha mollato i “giovani” per concentrarsi sui “vecchi”, e ribadendo che la grande coalizione del PD dev’essere quella con le donne e gli uomini che il PD fanno vivere e con la nazione.
Una cosa salta subito all’occhio, ed è l’incapacità di leggere gli eventi degli scissionisti della cosa abortita chiamata Mdp: D’Alema, Bersani, Speranza e disperati compagni hanno lasciato il PD nel momento di maggior debolezza di Matteo Renzi, si sono scissi sulla data del congresso e non su temi ben più importanti sui quali Renzi ha fatto più di uno scivolone. Se fossero rimasti nel partito, forse le cose sarebbero andate in un modo diverso. A conferma che dar retta ai mal di pancia porta soltanto in un luogo certo. Che alla politica serve assai poco.
Al momento in cui scriviamo i voti di Matteo Renzi si attestano attorno al 72% e si ipotizza una partecipazione di circa due milioni di votanti. Sono dati che riguardano circa 400mila voti scrutinati. per i dati definitivi bisognerà aspettare le comunicazioni ufficiali.
(30 aprile 2017)
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