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La sceneggiata a M5Stelle su “democrazia diretta” e “partecipazione dei cittadini”

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di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

In poche ore ben due comunicati stampa, uno da Torino ed uno da Roma, ci hanno informato della rivoluzione a 5Stelle prossima ventura, l’ennesima rivoluzione annunciata del M5S che a parole annuncia sfracelli e nei fatti dice solo “No” e lo dice a tutto. I pomposi, così pomposi da risultare addirittura decadenti nel linguaggio e nella forma, comunicati stampa inviati dagli uffici stampa di Appendino e Raggi possono essere riassunti brevemente così: “Ora che siamo arrivate noi, che siam le più ganze, e procediamo direttamente dall’infusione di divino che dal vate proviene, vedremo come vi rivoltiamo le città come un calzino”, grazie alla “democrazia diretta” che, va detto, speriamo funzioni meglio di quella sul blog di Grillo dove quest’ultimo fa quello che gli pare Signore mie, ma è meglio non dirlo alla base ché son incazzosetti.

La “democrazia diretta” non è un’invenzione ai 5Stelle, perché questi qui non hanno inventato nulla se non la propagazione di balle spaziali via web e resa palese l’incompetenza del Cittadino che vuole il potere per godere dei presunti privilegi dei presunti potenti, e che una volta trovatosi con la poltrona sulla quale accomodarsi scopre che ci sono anche responsabilità che non è in grado i gestire, la “democrazia diretta” nelle nostre città è già possibile. Va infine ricordato che il M5S è tra i maggiori responsabili del fallimento del referendum del 4 dicembre che sulla democrazia diretta reale, spingeva con forza, facilitando i referendum popolari e le proposte di legge che dai cittadini venivano, ma tant’è. Raggi ed Appendino, e quindi Grillo e Casaleggio, non si rivolgono all’Italia tutta, ma solo ai fanatici del Sacro Blog, disposti a votare ed appoggiare qualsiasi porcata il M5S proponga, ad avvallarne qualsiasi proposta, ad avere orgasmi dopo qualsiasi dichiarazione. Sono un numero elevato i fanatici della Scia Chimica e del Vaccino che Uccide, ma non sono tutta l’Italia. E questo è l’unico fatto inconfutabile.

Confutabilissime le proposte, che non rappresentano nulla di nuovo e che sono, di fatto, la copia di ciò che al referendum del 4 dicembre il M5S ha fatto bocciare. La giunta capitolina della Sindaca delle Funivie propone infatti quanto segue:

Petizioni online – La proposta prevede l’introduzione della petizione online con la possibilità di illustrare le petizioni in Assemblea capitolina. È una rivoluzione prima culturale che tecnologica, nell’ambito di una sperimentazione che avverrà per gradi: si partirà dalle petizioni e si aggiungeranno, nel corso degli anni, gli altri strumenti.

Referendum senza quorum – Nella delibera si propone inoltre di abolire il quorum di partecipazione per i referendum comunali e di affiancarvi anche il referendum propositivo che consentirà di presentare proposte che saranno votate dai cittadini, con obbligo di ricezione da parte dell’amministrazione. Ci sarà inoltre, sempre per i referendum, la possibilità di sperimentare il voto elettronico, ricorrendo all’utilizzo di tecnologie telematiche o informatiche.

Bilancio partecipativo – Verrà inserito il bilancio partecipativo, già diffuso in alcuni Comuni italiani tra cui Mira e Ragusa, governati dal M5S. Roma Capitale coinvolgerà i cittadini nella costruzione del bilancio sia a livello comunale che a livello municipale e destinerà una quota alla decisione diretta dei cittadini. Dal 1996 il Bilancio Partecipativo è stato riconosciuto dall’Onu come una delle migliori pratiche di governance urbana nel mondo. Il controllo diffuso del denaro dei cittadini è stato sperimentato per la prima volta a Porto Alegre nel 1989 ed è stato adottato anche da Parigi con un sito Internet dedicato alla consultazione della cittadinanza su proposte e progetti da finanziare con il 5 per cento del bilancio.

Proposte di delibera – Non è stato toccato il numero delle firme necessarie a depositare proposte di delibera popolari e l’obiettivo è garantire la trattazione di queste nei termini previsti dai regolamenti.

La situazione ereditata – Negli ultimi dieci anni sono state depositate presso l’amministrazione capitolina meno di 30 proposte di iniziativa popolare, 15 quesiti referendari e solo 36 interrogazioni e 2 interpellanze al Sindaco. Inoltre, il Regolamento per gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare è del 1994 e finora non è mai stato migliorato né adattato alle nuove tecnologie.

La Sindaca Appendino delle Diete Vegane (e dei tagli ai canili) propone qualcosa di leggermente più articolato, e per questo ancora meno credibile, che si nasconde sotto il nome di Riorganizzazione della Macchina Comunale. Ad uso e consumo del M5S che conta, evidentemente, di governare per diversi lustri sia a Roma che a Torino, non importa con quali risultati. Il comunicato stampa di Appendino La Straordinaria parte di una macrostruttura che prevede

…dodici Direzioni generali (Servizi sociali; Servizi educativi; Commercio, Lavoro, Turismo e Attività produttive e sviluppo economico; Cultura, Sport, Tempo libero, Sistemi informativi e Servizi civici; Ambiente, Verde, Fondi europei e Protezione civile; Infrastrutture e Mobilità; Servizi Tecnici; Urbanistica e Territorio; Risorse finanziarie; Patrimonio, Partecipate e Appalti; Organizzazione; Decentramento, Giovani e Pari opportunità) per consentire il pieno raccordo tra indirizzo politico e azione amministrativa.

L’individuazione dei responsabili delle Direzioni contrali, così come i dirigenti d’Area e quelli dei Servizi, sarà effettuata mediante una procedura pubblica. Questa è infatti la principale innovazione introdotta. Sarà pubblicato un bando per ricoprire le 132 posizioni complessive del nuovo organigramma.

I responsabili di ogni unità, i quali dovranno indicare due opzioni, saranno quindi individuati sulla base delle competenze professionali e delle funzioni connesse all’incarico, valutando anche attitudini e capacità professionali.

In questo modo, tra l’altro, si realizzerà una rotazione alla guida dei servizi che risponde a quanto richiesto dalla normativa anticorruzione e che verrà effettuata con gradualità e assicurando adeguata formazione per non depauperare le Direzioni di conoscenze e competenze.

Più nel dettaglio, il Regolamento organizzativo prevede che la struttura dell’ente venga articolata in unità organizzative a vari livelli funzionali: Direzioni centrali (unione coordinata di aree e servizi anche funzionalmente eterogenei), Servizi centrali (unione coordinata Servizi e/o uffici alle dirette dipendenze della Sindaca e del Segretario generale), Direzioni d’Area (unione coordinata di servizi), Servizi (unione coordinata di uffici).

Inoltre, per la gestione di obiettivi di particolare complessità e criticità vengono istituiti tre progetti speciali: Superamento campi nomadi, Innovazioni fondi europei smart city, Piano regolatore, che, rispettivamente, rispondono alle aree politiche sociali, sistemi informativi e urbanistica.

Una rivoluzione del menga, perché tutto rimarrà esattamente come è ora, solo leggermente più incasinato, ma questo nel favoloso mondo a 5Stelle è quasi una prassi la cui responsabilità è, naturalmente, di chi ha preceduto questi cialtroni incapaci.

 

 

 

(5 aprile 2017)

 




 

 

 

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