di Daniele Santi
Troppa coerenza ed onestà danno alla testa e, come insegna Guerre Stellari, sappiam che nonostante la buona volontà non può mancare la parte oscura, l’irresistibile desiderio di farsi sedurre dalla “parte oscura”.
Angelo Malerba, per un furtarello adolescenziale, aveva subito il primo risultato, psicologicamente devastante, dell’allontanamento dal gruppo consigliare alessandrino della Setta del Sacro Blog tutta Coerenza ed Onestà – che nemmeno sembra la stessa che governa Roma, ad esempio, dove coerenza ed onestà nemmeno sanno dove stanno di casa – del buon rappresentante a 5Stelle che poi però fu costretto, il buon rappresentante M5S, a sedersi nel gruppo misto. Dove tutt’ora risiede.
Poi un mese fa la sentenza di condanna in primo grado con cui si è concluso il processo direttissimo nei confronti del consigliere comunale di Alessandria Angelo Malerba per il furto di due banconote da 50 euro sfilate dal portafoglio di un cliente della palestra Pianeta Sport, che lo stesso politico frequentava abitualmente. Ed ora verranno rese note le motivazioni di quella condanna in primo grado.
La Stampa sottolinea come i pubblici ministeri abbiano stigmatizzato “il comportamento non collaborativo durante tutto l’iter processuale, privo di qualsiasi pentimento per un fatto spudoratamente evidente”; loro avevano chiesto la condanna a un anno e mezzo di reclusione. Il giudice ha inflitto sette mesi, concedendo i doppi benefici della sospensione condizionale e della non menzione. Dal deposito delle motivazioni, ora decorrono 45 giorni di tempo in cui la difesa potrà decidere se impugnare il verdetto in Appello.
Il silenzio a 5Stelle è giustificatissimo, essendo Malerba fuori dal movimento del Sacro Blog già da diversi mesi. Riportiamo la notizia perché conferma il nostro credo infantile: quello cioè, che non basta essere M5S per essere automaticamente onesti; Malerba ad esempio pare non avere collaborato per niente coi giudici proprio come alcuni dei protagonisti dello scandalo delle firme false di Palermo che ai giudici hanno sempre rifiutato di rispondere. Mele marce in un mare di onestà?
(3 aprile 2017)
©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)