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Parlano di firme false per Virginia Raggi la Favolosa: malelingue, questo non si fa

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di Daniele Santi

 

 

 

 

 

Dunque insinuano di firme false anche in occasione delle elezioni a Roma che poi portarono al trionfo di Virginia Raggi la Magnifica, già Sindaca delle Funivie e del Libero Scambio. Sono una banda di scriteriati. Non basta loro che la Favolosa Sindaca dei Frigoriferi Semoventi abbia a che fare con tutti i problemi di Roma che le causano così tanto stress da costringerla ad una vacanza, proprio in occasione della commemorazione delle Fosse Ardeatine e a doversi assentare, proprio come se negli ultimi nove mesi avesse anche lavorato, no. Loro, questa gentaglia, vogliono addirittura insinuare che il M5S dell’onestà sia invece una banda di crapuloni della firma falsa. Come se, ad esempio, fosse già successo anche a Palermo con quattordici indagati e per questo non ci fossero state sospensioni, rifiuti di rispondere ai magistrati e via di questo passo. No, no, no, cari Signori. Non ci siamo.

Qui si sta parlando del M5S, non di una banda di cialtroni qualsiasi. Ma proprio di quella. Dunque ciò che raccontano i quotidiani al servizio dei poteri forti – e non parliamo del Sacro Blog del Vate che però non è suo – è questo e parte dalla Iena Filippo Roma. il quale ha detto durante la trasmissione del 26 marzo che l’atto principale della candidatura di Virginia Raggi candidata sindaca sarebbe stato redatto il 20 aprile 2016 mentre le firme vere e proprie sono state raccolte e certificate il 23 aprile 2016. Cioè tre giorni dopo. In poche parole potrebbe trattarsi di firme che giungono dal futuro. In piena coerenza coi deliri di Casaleggio.

Quello che suona strano è che nel documento del 20 aprile viene già indicato il numero di firme raccolte per la candidatura, che saranno poi certificate il 23 aprile (giornata nella quale si sarebbero dovute raccogliere le firme). Prosegue Il Giornale scrivendo che le Iene hanno posto l’interrogativo ai due legali del Movimento Cinque Stelle che sostengono di aver seguito le regole e di aver indicato il numero delle firme, 1352, solo in un secondo momento. Ma secondo diversi esperti di diritto amministrativo e anche secondo il Viminale l’atto principale va chiuso solo dopo la raccolta effettiva delle firme. Filippo Roma così ha raggiunto il sindaco Raggi direttamente in montagna dove ha trascorso una settimana bianca. La Raggi però non ha risposto alle domande affermando che le domande andavano poste ai legali M5s che hanno seguito la sua campagna elettorale. Il sindaco infatti ha affermato: “Io di queste cose non me ne sono occupata, ero impegnata nella campagna elettorale”. Resta l’interrogativo posto da Le Iene: “Nella candidatura della Raggia c’è un falso?”. E il caso accende le polemiche con i deputati dem Andrea Romano, Ernesto Carbone e Alessia Morani si domandano: “Dopo i casi di Palermo e Bologna il metodo firme false arriva anche a Roma?”.

Il quotidiano di famiglia dei Berluscones continua poi citando il più autorevole e colto della famiglia a 5Stelle, quel Luigino Di Maio, già esperto di diritto e di webmasterismo, catapultato coi voti del PD di Bersani sulla poltrona di vicepresidente della Camera. Luigino Geggé ha commentato con il piglio dello statista che dà lezioni sulla Costituzione a Mattarella, che sulle firme bisogna vederci chiaro (lui in realtà ha detto “dobbiamo vederci meglio” perché lui con l’Italiano è uno che non scherza), aggiungendo poi “c’è un servizio televisivo che dice che c’è una data sbagliata su un foglio, vedremo gli avvocati cosa avranno da dire. Le firma sono state raccolte tutte correttamente ma c’è il problema di una data. Detto questo, vedremo…”.

Ci sono altri quotidiani interessatisi alla questione, che investendo – nell’eventualità – la Sindaca della Capitale Immobile, riveste un certa importanza. E’ infatti il Corriere a gestione Cairo che scrive della dritta alla Iena che potrebbe essere arrivata addirittura dal capogruppo della lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato. Il Corriere ricorda anche, mattacchione!, il caso delle firme false del M5S a Palermo e Bologna, proprio come se fosse una facezia qualsiasi.

 




 

Il Corriere parla di “ipotesi di falso” e si chiede “come hanno potuto dieci cancellieri verificare e validare venti pacchetti di firme in altrettanti banchetti disseminati nella Capitale? Per corroborare i dubbi sull’iter seguito, nel corso della trasmissione Filippo Roma interpella un esperto di diritto amministrativo, il quale conferma l’ipotesi della irregolarità. E anche secondo l’ufficio elettorale del Comune di Roma il contenuto di quanto poi depositato non avrebbe potuto essere scritto il 20 aprile. Incalzati dal cronista delle Iene, i delegati che hanno supervisionato alla raccolta e autenticazione delle firme smentiscono le accuse rivendicando che si tratta di un atto a formazione progressiva. Secondo loro, all’apertura di un nuovo atto si può lasciare in bianco la voce con il numero delle firme raccolte finché l’operazione non viene completata: «Lo consente la legge – insiste al microfono il delegato di lista, l’avvocato Alessandro Canali – lo fanno anche gli altri partiti»”, insomma La Saga delle Firme False continua.

Fa fronte a tutto questo con sprezzo del pericolo Virginia Raggi la Magnifica, impettita dopo nove mesi al Campidoglio che ha visto quattro (forse cinque) cambi di giunta, tre avvisi di garanzia, l’arresto di un collaboratore per lei insostituibile – prima o poi si scoprirà anche il perché – ancora in galera, un numero elevato di disastri, ritardi, delibere mai arrivate in giunta, gran strombazzare di slogan e gran nulla di fatto, tre teatri chiusi, più un centro antiviolenza sfrattato ed un asilo nido in procinto di esserlo, che prosegue la sua cavalcata verso il baratro che la suiciderà.

Naturalmente il Sacro Blog chiuderà la vicenda con due parole e farà finta che nulla sia mai accaduto.

Spiace non poter nemmeno dire che non sono problemi nostri.

 

 

 

 

(27 marzo 2017)

 

 

 

 

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