di Paolo M. Minciotti
La figlia di Raul Castro, erede designato della “Castro spa” padrona di Cuba, dopo la scomparsa di Fidel, si prepara alla successione infilando una scemenza dopo l’altra dall’alto del suo scranno di presidente e plenipotenziaria di Cenesex, sedicente associazione cubana per lo sviluppo di una sessualità “sana”. Cioè in linea col regime della Castro spa.
L’ultima dichiarazione della degna figlia di Raul e degnissima nipote di Fidel, ha a che fare con il matrimonio egualitario che a Cuba non verrà approvato perché lo hanno già fatto in molti altri Stati e ai cubani “non piace copiare gli altri”. Nel 2012 Mariela Castro dichiarava “Cuba è pronta per il matrimonio gay”, perché lei lo chiama così.
A Cuba infatti, sono bravissimi ad inventarsi storielle come l’arresto dei giovani gay per “attentato al futuro del paese” – se state pensando al fatto che le coppie maschili non possono procreare, state pensando bene. L’attacco sta tutto lì – o ancora finti gay pride ai quali partecipano tutte le associazioni che sono ben viste da Mariela Castro (cioè che la osannano in pubblico e la seguono come liderésa) mentre le altre, quelle che la libertà la vogliono sul serio, vengono chiuse ed i loro rappresentanti arrestati o impediti fisicamente a muoversi di casa. Quando non minacciati di morte insieme alle loro famiglie.
Ecco quindi come le menzogne del regime cubano continuino a proliferare attirandosi le simpatie di coloro che sanno credere solo alla facciata delle cose mentre, profondamente, la realtà dei diritti umani nell’isola rimane quella che è sempre stata. Una tragedia.
(24 marzo 2017)
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