di Il Capo
Diciamocelo chiaro: la programmazione della televisione di Stato, fatta eccezione per pochissime eccezioni, è una programmazione impresentabile che sembra preparata per decerebrati minorati mentali da tenere incollati alla tivù qualsiasi cosa si dica. E’ curiosa quindi questa levata di scudi contro Paola Perego che mai è stata portatrice di qualità televisiva che andasse nella direzione di quella della quale ora vaneggiano la presidente Maggioni, il direttore di Rai Uno, il direttore generale Rai e soprattutto i componenti la commissione di vigilanza ora in quota Mdp (con i 5Stelle a chiedere teste, come facevano le ghigliottine).
L’allontanamento della conduttrice e la sospensione del suo programma (che è sempre stato inguardabile) è stato uno straordinario spot pubblicitario per la nuova squadra di sinistra [sic] scissasi dal PD per spostarsi a sinistra [sic] del PD, che ha finalmente potuto far pesare tutta la sua cultura catto-comunista, il suo inalberarsi per cose serie come le trasmissioni del servizio pubblico dimenticandosi di avere inciuciato con nonno Berlusca per vent’anni, affinché le reti Mediaset potessero continuare a spargere i loro contenuti irricevibili ed altrettanto inguardabili, attraverso un patto di non belligeranza tra i due colossi, con il buon Cairo a fare da terzo comodo.
La finta levata di scudi ha una sola vittima, ed è Paola Perego. Problemi suoi e della sua carriera, non ci interessa granché. Ciò che ci interessa che dopo una vittima da sacrificare dalla tv di stato non continuino ad uscire le solite porcate tipo le trasmissioni con interviste senza contraddittorio tipo quelle confezionate da Bianca Berlinguer o Lucia Annunziata che sono più o meno aggressive a seconda delle loro simpatie o antipatie personali o convenienze/convinzioni ideologiche. Che non si continui a celebrare roba come “Ballando con le Stelle”, sedici anni tra i piedi in nome dell’audience, che non si propongano programmi insulsi dove non vince chi sa, ma chi ha fortuna e dove chi ha risposto meno alla fine può vincere e via di questo passo. Non si faccia poi del finto moralismo sui sei profili/luoghi comuni presentati dalla Signora Perego all’interno del suo demenziale contenitore: se si permette a Salvini ed ai suoi buzzurri di andare in televisione a dire di peggio, non si capisce perché censurare lei. Ai conduttori ed ai privati cittadini non è permesso usare la Rai come il cesso di casa propria ed ai politici invece tutto è permesso?
Speriamo, invano, che Mdp sia sollecita nel denunciare anche tutto questo, ora che ha bisogno di esistere dopo che per vent’anni nel PD ha avuto bisogno di scomparire – per vergogna, non per decenza – e che chieda e pretenda lo stesso tipo di linearità e di serietà professionale anche alla loro figlioccia Bianca Berlinguer – ammesso che Bersani sia abbastanza lucido per pensare – lasciando da parte per il momento, la non remota possibilità che alla loro giornalista di prima linea venga regalato uno scranno parlamentare nelle loro fila, perché la dedizione va sempre premiata. Insomma se volete la rivoluzione della Rai fatela, una buona volta, ma fatela sul serio. Se invece vi accontentate del vostro moralismo da Politburo sovietico allora la storia è un’altra.
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