di Giovanna Di Rosa
Il 14 marzo scorso abbiamo saputo che il blog di Beppe Grillo non è di Beppe Grillo, che non ne è né proprietario, né responsabile, né legale rappresentante, né Vate Supremo. Insomma: con il blog di Beppe Grillo, Beppe Grillo non ha niente a che vedere. Giuseppe Grillo detto Beppe non ha nemmeno nulla a che vedere con gli account Twitter né con quello Facebook (così che pensando di toglierci dai coglioni lui abbiamo bloccato qualcun’altro), quindi ne deriva che nulla di ciò che è postato su quegli account, su quei social e sul blog www.beppegrillo.it è attribuibile al fondatore del M5S, ma a qualcun altro. A chi? Non è dato saperlo.
Ha messo in piazza la spinosa questione il tesoriere del PD Bonifazi che, stanco di insulti (come molti di noi che li riceviamo) ha pensato bene non solo da tesoriere del PD, ma anche come avvocato, di guardare tra le righe e capire come procedere trovandosi di fronte ciò che sta nel post su Facebook che trovate in alto. La questione è così bizzarra, tutta la storia del M5S è di una bizzarrìa senza fine, basti pensare ai regolamenti che cambiano secondo la convenienza del momento, che persino il Presidente PD, orfini, ha chiesto lumi a Beppe Grillo ectoplasma sul Beppe Grillo del blog, secondo le domande che seguono nel post che pubblichiamo qui sotto.
Insomma il politico-comico, o comico politico, scegliete voi, “non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei Tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato”. Insomma le scariche di insulti non le scrive lui, ma qualcuno che non è lui,ma che forse viene approvato da lui che però non ha nessun potere decisionale né discrezionale su quello che succede su un blog che porta il suo nome, né sugli account che portano il suo nome, ai quali permette di usare il nome che però non è il nome del proprietario che non è nemmeno Beppe Grillo. Non è una storia straordinaria?
Ne deriva che Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio non sono deputati del M5S, ma un disoccupato ed uno steward del San Paolo che proiettano il loro ologramma di qua e di là a seconda della convenienza e che il M5S non esiste, è soltanto una rappresentazione di qualcuno che spaccia il M5S per un Movimento politico, che non è riconducibile al blog ed agli account di Beppe Grillo perché questi ultimi non sono di Beppe Grillo, ma di qualcun altro che non si sa chi sia. Quindi gli attivisti della setta sedicente M5S in realtà non sanno nemmeno chi votano sul blog che non è di Beppe Grillo che non è “responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei Tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato”, quindi chi votano ed in nome di chi? Esiste il M5S? Esistono i responsabili del M5S? Ed il blog di Beppe Grillo in realtà di chi è? Chi approva i post? Chi li redige? Chi li scrive? Chi insulta gli avversari sui social? Chi segnala i nostri articoli critici verso il M5S a Facebook per farci sospendere l’account? Nessuno. Tutto questo non esiste. Fa tutto parte del complotto anti-Beppe di tutti noi schifosi comunisti servi del e stipendiati dal PD che si inventano bugie per impedire la presa del potere della sedicente setta M5S detta dei Fanatici del Blog che non si sa di chi sia.
Spiega Next Quotidiano che Grillo ha un blog con il suo nome (che per inciso è anche l’house organ del partito di cui è Capo Politico, Garante e Umile Portavoce) ma è a sua insaputa. Poveraccio, lo tengono all’oscuro di tutto. In realtà siamo di fronte ad un semplice escamotage per evitare problematiche economico-legali, la dichiarazione infatti è contenuta nella memoria difensiva presentata dall’avvocato di Grillo in una delle tante cause per diffamazione intentate finora dal PD nei confronti del leader del MoVimento 5 Stelle. Non sarebbe del resto la prima volta che grillo si avvale della possibilità di “farla franca” facendo finta di niente. Ad esempio tra il 2002 e il 2003 Beppe Grillo e suo fratello Andrea si sono avvalsi per due volte del cosiddetto “condono tombale” varato da Berlusconi e Tremonti per sanare la posizione, fino ad allora fuorilegge, degli immobili della società Gestimar (il 99% della società è di Beppe) che possiede una decina di proprietà immobiliari. All’epoca Andrea Grillo spiegava che anche se ritenevano di aver fatto tutte le cose bene e secondo la legge, preferivano avvalersi della possibilità di condonare gli abusi. Perché la filosofia dell’indicare gli altri come colpevoli parte sempre dal professarsi innocenti ed in regola con la legge.
Continua Next Quotidiano spiegando che nell’atto costitutivo dell’associazione Movimento 5 Stelle è scritto chiaro e tondo che Beppe è proprietario del blog. Per completezza l’associazione Movimento 5 Stelle, nata nel 2012, è l’associazione che di fatto controlla l’omonima associazione MoVimento 5 Stelle. Esistono infatti due distinte ed omonime associazioni “MoVimento 5 Stelle”, una fondata nel 2009 (quella alla quale sono iscritti gli “iscritti certificati”) e una nel 2012 costituita da Beppe Grillo, Enrico Grillo e Enrico Maria Nadasi che è la titolare del simbolo del partito. Vedasi screen shot di seguito.
Ne deriva insomma che Beppe Grillo non è titolare di nulla pur risultando titolare di tutto. Insomma, avete capito per chi cazzo non votate o no?
(15 marzo 2017)
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