di Giancarlo Grassi
I sondaggi promettono sfracelli per la nuova “Cosuccia Rossa” fortissimamente voluta da Massimo D’Alema e che ha nei vari Bersani, Speranza, Enrico Rossi (presidente della Regione Toscana, possibile portavoce della nuova [sic] formazione politica) le teste d’ariete, i mediani di sfondamento, le teste pensanti. Insomma siamo alla riedizione dello “smachiare il gziaguaro” con il quale il buon Pierluigi ha perso le elezioni del 2013 nonostante i buoni consigli del presidente della sua campagna elettorale. I sondaggi, dicevamo, promettono sfracelli ed arrivano al 2/3% delle intenzioni di voto rilevate dagli Istituti: per essere precisi SWG dà alla “Cosuccia Rossa” una percentuale di possibili votanti attorno al 3,2% (inclusi i fuoriusciti da Sinistra Italiana) mentre Ixé al 2,3%. Insomma un successo senza precedenti, anche se lo guardiamo con l’occhio del proporzionale.
La nuova formazione politica, si chiamerà dicono Democratici & Progressisti (loro!, ma ci facciano il piacere) e sono la riedizione in chiave lillipuziana della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria, che crollò come l’Armata Brancaleone sotto i colpi delle armate berlusconiane. D’Alema è incontenibile e sentenzia che le primarie del PD sono un “sistema plebiscitario e manipolato”, pensate avrebbe detto lo stesso se avesse vinto Cuperlo? Naturalmente no. Progetti politici? Nessuno. Pare stiano parlando di una fogliolina d’ulivo nel logo. Tanto per chiarire che in pochi mesi D’Alema farà saltare anche il nuovo progetto? Non sappiamo.
Per capire chi se ne va ed il loro peso politico, chiediamo in prestito a l’Unità alcuni nomi. I componenti il nuovo ed inutile gruppo parlamentare – fedele al governo Gentiloni, che vuol dire che presto lo faranno saltare in aria ed incolperanno Renzi – sono gli ex segretari Bersani e Epifani, e quindi Speranza, Stumpo, Zoggia, Leva, Roberta Agostini, Laforgia, Capodicasa e Zappulla, la toscana Tea Albini, Fossati, Piccolo, Cimbro, Malisani; Lattuca e Maestri ci pensano. Al Senato i 15 che si schiereranno con la “Cosuccia Rossa” sono invece Lucrezia Ricciuti, Gotor, Migliavacca, Doris Lo Moro, Fornaro, Gatti, Cecilia Guerra, Corsini, Nerina Dirindin, Pegorer, Lai, Micheloni, Casson e Sonego. Addirittura Laura Boldrini, presidente della Camera, ha lasciato Sì per il gruppo Misto. Progetti politici? Non è dato sapere. Li accomuna l’odio verso Renzi. Poi staremo a vedere.
Fa quasi tenerezza sentire lo Speranza di turno aprire l’assemblea di Democratici & Progressisti con “E’ un nuovo inizio”. Speranza è troppo giovane per sapere, o ricordarsi, che Occhetto inaugurò la sua fracassona cinquecento da moschetto (o gioiosa macchina da guerra che dir si voglia), con le stesse parole. Si andò a schiantare. Non che si auguri a Speranza la stessa cosa; peraltro l’uomo nuovo di DP ha dalla sua una grande fortuna: quella di non essersi mai messo in moto, cosa che rende lo schiantarsi assai complicato. Vero è che i fuorusciti dal PD rendono possibile anche l’impossibile.
A Speranza farà inoltre piacere sapere che Massimo D’Alema, suo attuale padre ispiratore, ai tempi della “svolta” di Occhetto era – anche allora, e in trent’anni non è cambiato di una virgola – ferocemente contrario e disse “No”. Oggi il baffo più loquace d’Italia guida l’involuzione della sinistra retrograda anti-renziana e si consacra come il leader del “No” a tutto ciò che non esca dalla sua bocca. Un vero “Democratico Progressista”.
Speranza, uomo che dice tutto senza dire niente, o nel dire niente dice tutto, in questo inconsapevole allievo di Gigi Marzullo, si batte per una politica che sia finalmente “la” politica con la “P” maiuscola e tuona: “Vogliamo ricostruire il centrosinistra, batterci per un nuovo centrosinistra nel paese, libero da smanie autoreferenziali, dalla ricerca di un leader che rappresenta tutto e tutti”. Capite che con una dichiarazione di tale portata, di tale pregnanza, con tale linguaggio sessista, Speranza potrà essere quasi sicuramente il segretario della nuova formazione del 2/3%, ma quasi sicuramente potrà anche non esserlo. Del resto le prime alleanze che il nuovo partitino degli scissionisti per rabbia ha tessuto sono già da ricordare per le loro straordinarie caratteristiche: i fuorusciti da SI vengono dall’unico partito nella storia della politica mondiale che sia riuscito a fondarsi e scindersi nello stesso giorno! Cose che passeranno alla storia, ai libri di storia e alle storielle da bar. Fors’anche più di Civati, altro candidato alla splendida nuova eterna alleanza del finché dura (cioè del fin che D’Alema vuole)… Auguri.
(26 febbraio 2017)
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