di G.G.
Tra i trionfi recenti di Di Maio oltre alle quasi settimanali apparizioni da Lucia Annunziata che lo tempesta di domande senza contraddirlo mai, si annovera anche la piazza vuota di Palermo dello scorso 11 febbraio, quando davanti al Teatro Massimo c’erano un gazebo ed uno sparuto gruppo di cittadini. Un colpo per Di Maio, abituato alle folle dello stadio San Paolo di Napoli nel suo ormai dimenticato passato di steward-webmaster che riesce ad emergere dall’orror vacui o cenofobia che dir si voglia ricorrendo alla logica: “Quello è un gazebo”, senza soffermarsi troppo sul fatto che a Palermo il M5S non avrà il sostegno dei militanti del Sacro Blog alle amministrative, essendo il candidato Forello non gradito.
Scrive Live Sicilia citando una fonte che chiede l’anonimato: “Da parte nostra non ci saranno banchetti elettorali. I candidati sono i benvenuti ai nostri incontri, ma noi continueremo le attività sul territorio senza organizzare nulla in chiave elettorale”. Il meet-up è vicino alle posizioni dei cinque deputati nazionali Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita e Loredana Lupo. A surriscaldare ulteriormente il clima anche l’esclusione di un attivista, Mauro Giulivi, tra i più critici nei confronti di Forello, dalla lista dei 40 candidati al consiglio comunale.
Sabato scorso, in Piazza Verdi, circa duecento persone e bandiere poche. Ma Di Maio ha fatto la sua brava passeggiata sottobraccio a Forello (candidato designato online da una valanga di voti: ben 357) nei quartieri popolari, visto come il fumo negli occhi dal meet-up palermitano. Ci sono poi altre vicende, come quella del compagno della deputata Chiara Di Benedetto che doveva essere candidato ed è stato fatto fuori (le famiglie in politica un tempo facevano schifo al M5S, cos’è cambiato?) e che ha definito tutta la faccenda “una porcata”. Insomma il ritratto di un movimento che con tutte le sue pretese di essere differente risulta alla fine perfettamente uguale, o forse spaventosamente peggiore, della politica che con tanta vuota superbia pretende di contrastare con i risultati che tutti vediamo.
(14 febbraio 2017)
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