di Gaiaitalia.com
POLIS APERTA, associazione LGBTQI di appartenenti alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine in ordine ai recenti fatti di Cesena che hanno visto alcuni esponenti di Forza Nuova protestare esponendo manifesti funebri ed omofobi e sfilando in corteo utilizzando una bara in occasione di un’unione civile, ha scritto oggi una lettera indirizzata al Ministro dell’Interno On. Minniti, al Questore e Prefetto di Cesena, deputati alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, oltre che all’amministrazione della città.
Polis Aperta ritiene che manifestazioni politiche siffatte, con la scusa della libera espressione del pensiero, di fatto violano i diritti civili delle singole persone sanciti dalla Legge: esse si denotano infatti come azioni di sbeffeggiamento pubblico nei confronti di cittadini a causa del loro orientamento sessuale, offendendo il loro diritto civile al riconoscimento della propria unione.
Non è la prima volta che fatti dello stesso tenore accadono nella città di Cesena: una riflessione, da operatori di polizia lgbt, agli organi deputati a garantire la tutela della pubblica sicurezza sull’opportunità di concedere tali autorizzazioni a manifestare, lesive dei diritti della comunità LGBT nel compimento di un atto, l’unione civile, sancita da una legge dello Stato.
Di seguito il teso della lettera inviata alle autorità dagli esponenti dell’associazione.
Al Sig. Ministro degli Affari Interni On. Marco Minniti
All’O.S.C.A.D. presso il Ministero degli Affari Interni
Al Prefetto di Forlì Cesena
Al Questore di Forlì Cesena
Alla Questura di Forlì Cesena
Al Comando Provinciale dei Carabinieri di Forlì Cesena
Al Sindaco di Cesena
Al Comandante la Polizia Locale di Cesena
OGGETTO: ripetute provocazioni del movimento politico “Forza nuova” contro cittadini omosessuali durante la loro celebrazione dell’unione civile nella città di Cesena. Richiesta di valutare l’opportunità di concedere nulla osta a manifestazioni politiche in luogo pubblico organizzate da gruppi estremisti contemporaneamente alla celebrazione di unioni civili tra persone omosessuali, laddove siffatte manifestazioni si siano già in precedenza rivelate esclusivamente atte a colpire direttamente i singoli cittadini omosessuali, violandone la dignità di persone determinate che in quel preciso momento sono pubblicamente esposte.
In data 25/09/2016 fin dalla sera precedente, in Cesena sono stati affissi manifesti, in oltraggio della prima unione civile, dopo l’entrata in vigore della legge “Cirinnà”, che si sarebbe svolta nella mattinata del 25 settembre nel Palazzo Comunale, con lo scopo di umiliare cittadini omosessuali che, in base alla Legge vigente stavano esercitando un loro diritto, offendendo un momento fondamentale della loro vita in comune. Il Comune di Cesena ha provveduto attraverso la sua Polizia Municipale a sanzionare il movimento politico per affissione abusiva di manifesti. A titolo esemplificativo si cita il presente sito internet de Il Resto del Carlino che riporta la notizia: http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/unioni-civili-manifesti-funebri-1.2545035
In data 5 febbraio 2017 si è ripetuto un altro episodio più grave, da parte dello stesso movimento politico. Nella mattinata mentre si stava svolgendo l’unione civile si è svolto un finto corteo funebre con tanto di bara e frate finto, al fine di insultare la seconda unione civile che si stava svolgendo in città. Si riporta a titolo esemplificativo il seguente indirizzo del sito internet giornalistico che riporta la notizia: http://www.gaypost.it/unioni-civili-forza-nuova-funerale-foto
Come Associazione di operatori di polizia e cittadini lgbt, seppur consapevoli che la nostra Costituzione prevede il diritto di manifestare, rileviamo che manifestazioni politiche siffatte, con la scusa della libera manifestazione del pensiero, di fatto violano i diritti civili delle singole persone sanciti dalla Legge: esse si denotano infatti come azioni di sbeffeggiamento pubblico nei confronti di cittadini a causa del loro orientamento sessuale, offendendo il loro diritto civile al riconoscimento della propria unione.
Vorremmo, a tal proposito, portare all’attenzione anche le seguenti considerazioni: il gruppo estremista “Forza Nuova” manifesta richiamando e propagandando l’ideologia fascista in contrasto con la XII disposizione della Costituzione Italiana, con la Legge n. 645/1952 e con la Legge n. 205/1993. Per permettere lo svolgimento di tali manifestazioni in contemporanea allo svolgimento dell’unione civile, è necessario l’investimento di risorse pubbliche per organizzare servizi di vigilanza per evitare problemi di ordine pubblico. Con la presente siamo quindi a richiedere una riflessione nel valutare queste situazioni, per esempio non concedere il nulla osta nella stessa giornata, anche in virtù delle ripercussioni negative che si potrebbero avere da parte dell’opinione pubblica.
Ricordiamo inoltre che lo scorso anno a Bassano del Grappa, non è stato concesso il permesso a un corteo di manifestanti del movimento lgbt di sfilare in una parte della città storica, al fine di evitare problemi di ordine pubblico minacciati da gruppi estremisti non facenti parte del movimento lgbt. Ci auguriamo, pertanto, che in futuro le limitazioni nella manifestazione le possano subire coloro che sono fonte di pericolo e di minaccia di comportamenti violenti e discriminatori, e non coloro che manifestano pacificamente o esercitano, come nei casi riportati, un proprio diritto nell’ambito della Legge dello Stato.
Per il Direttivo di Polis Aperta
La Presidente Simonetta Moro
(8 febbraio 2017)
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