di Paolo M. Minciotti
L’agenzia Adnkronos ha riportato la notizia delle violentissime minacce ricevute da Simona e Stefania, la coppia di donne protagoniste della trasmissione di Rai 3 “Stato Civile”. Le minacce sono state postate sul web e, tra le altre, c’è quella di essere degne di essere “fucilate” per la loro omosessualità (del tutto irrilevante per questi nazisti del web che le due donne si amino). La notizia ha fatto il giro dei siti web e l’associazione nazionale Anddos l’ha ripresa sul suo sito web con una dichiarazione del suo presidente Mario Marco Canale che afferma: “Nel nostro Paese, come in pochi altri ormai del mondo che può definirsi democratico, si fa fatica ad applicare questo concetto anche al discorso d’odio contro le persone LGBTI. Ribadiamo, pertanto, la nostra disponibilità a collaborare con il ministero della Giustizia per monitorare con attenzione l’impatto del discorso d’odio omofobo sulla nostra base associativa e sulla comunità LGBTI. Per la prima volta, infatti, il ministero ha mostrato di voler affrontare il tema del discorso d’odio dal punto onnicomprensivo dei diritti umani, includendo quindi il razzismo, il sessismo, le discriminazioni culturali e religiose e l’omotransfobia. Confidiamo, quindi, anche in un impegno del ministro per riaprire un percorso politico che muova in questa direzione”.
Minacce di morte ad una coppia che si ama. A questo arriva l’odiosa intolleranza dei cittadini di questo paese medievale.
(29 dicembre 2016)
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