di Vittorio Lussana twitter@vittoriolussana
Il recente ‘scoop’ dell’ottimo Franco Bechis su ‘Libero’ rinfranca un poco una categoria, quella dei giornalisti italiani, che da tempo non stava dimostrando alcun tipo di correttezza deontologica e qualità professionale. Tuttavia, la vicenda ricostruita da questo collega conservatore ‘degno’ di tale definizione dimostra come molti settori della nostra destra cosiddetta ‘moderata’ siano, da alcuni anni a questa parte, ‘contigui’ se non addirittura ‘conniventi’ con il successo del Movimento 5 stelle. Pur d’impedire ogni genere e tipo di alternanza democratica e destabilizzare il Paese, molti accaniti ‘pseudoliberali’ sono disposti ad appoggiare e a sostenere movimenti politici tanto avventuristici, quanto estemporanei. Ciò è proprio quel che ci ha sempre portato a rispettare maggiormente esponenti come Giorgia Meloni, la quale, in questi anni, ha cercato di aprirsi una propria strada ‘neo-nazionalista’ senza, peraltro, andarsi a ‘vendere’ quell’antica anima ‘sociale’ che, ogni tanto, ‘riecheggia’ anche nella destra italiana. Viva la ‘faccia’ della Meloni, a questo punto: sarà pure una ‘destroide’ fuori dal tempo, ma per lo meno conosce se stessa e, quando alla mattina si guarda allo specchio, ritrova se stessa. Certi esponenti e militanti ‘berlusconiani’, invece, sono dei veri e propri qualunquisti: lodavano Craxi quando questi era in ‘auge’, per poi abbandonarlo immediatamente quando il leader socialista finì in disgrazia; in seguito, hanno trovato rifugio in quella stucchevole ‘Arca di Noè’ chiamata Forza Italia, ‘autoridefinendo’ se stessi come ‘liberali’. In verità, questa ‘fetta’ di irriducibili ‘manutengoli’ oggi si ritrova definitivamente smascherata: si tratta di quell’antico ‘Uomo qualunque’ che si è sempre riparato all’ombra degli assolutismi più estremistici: il fascismo prima; il clericalismo democristiano poi; il ‘berlusconismo’ dei decenni più recenti. Figli di una slealtà senza senso e senza scrupoli, essi sono sempre pronti a calpestare il cadevere del Paese pur di difendere la propria mentalità opportunistica e faziosa. Da sempre, costoro accusano le sinistre, ‘tutte’ le sinistre, di ‘snobismo’ intellettuale e “insopportabile superiorità morale”, mentre in realtà sono essi stessi a non possederne alcuna, poiché prigionieri di una visione da parassiti, eredi di filosofie ‘gregarie’. Gente che se non trova il modo di truffare ‘l’Altro’ non possiede alcun’altra ragione per stare al mondo. Ecco per quale motivo risulta impossibile ricostruire un moderno fronte ‘liberalpopolare’ in grado di confinare all’estrema destra ‘leghisti’ e post fascisti: perché nel bel mezzo c’è questo ‘corpaccione’ di ‘italioti mostruosi’, privi di ogni identità e coscienza storica. L’unico elemento antropologico tramite il quale possiamo descrivere questa ‘nebulosa’ di ‘emeriti stronzi’ sono le ‘vestigia’ di quell’antico personaggio del ‘Cuore’ di De Amicis chiamato Franti: l’infame che sorrideva anche quando veniva messo di fronte alla propria vergognosa indegnità. Di recente, qualcuno ha persino cercato di riabilitare questo Franti. Dimenticando, che se un ragazzino normale dovesse vivere la ‘disgrazia’ di ritrovarselo in classe nel corso delle proprie scuole primarie, avrebbe solamente un’opzione per fargli passare la voglia di provocare il prossimo: ‘sbatterlo’ al muro.
(25 novembre 2016)
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