di Daniele Santi
Deve essere stato percorso dalla testa agli augusti piedini da un brivido di gaudio indicibile, il buon Brunetta, alla scoperta che dietro l’account Twitter (ora sospeso) che spargeva a destra e a manca tweet contro Renzi e Mattarella di indiscutibile sapore grillino (ma il M5S aveva sempre smentito si trattasse di uno dei suoi militanti), c’era nientepopodimenoché la sua adorata moglie Titti, nota anche come @BeatricedimaDi, o Beatrice Di Maio, o se preferite Tommasa Giovannoni Ottaviani in Brunetta (francamente Beatrice Di Maio, suonava meglio, diciamo…), che c’andava giù così pesante da essere stata querelata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti. Così va la politica in Italia: bugie, falsità, account falsi, commenti sui social da querela e mariti di mogli finto-grilline fieri dell’accaduto. Anzi così fieri da dichiarare che i fake contro Primo Ministro e Presidente della Repubblica sono “Impegno Civile”. Con lettera maiuscola. Omnia vincit amor.
(24 novembre 2016)
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