14.2 C
Roma
10.1 C
Milano
Pubblicità
Roma
pioggia leggera
14.2 ° C
14.5 °
13.2 °
57 %
4.9kmh
100 %
Ven
18 °
Sab
16 °
Dom
14 °
Lun
15 °
Mar
11 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeCopertinaAmnesty Italia: pestaggi ed espulsioni illegali di migranti e rifugiati

Amnesty Italia: pestaggi ed espulsioni illegali di migranti e rifugiati

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

amnesty-hotspot-immigratidi Gaiaitalia.com

 

 

Le pressioni dell’Unione europea affinché l’Italia usi la “mano dura” nei confronti dei rifugiati e dei migranti hanno dato luogo a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in alcuni casi, possono equivalere a torture.

Lo rivela un rapporto reso pubblico il 3 novembre scorso da Amnesty International, intitolato “Hotspot Italia: come le politiche dell’Unione europea portano a violazioni dei diritti di rifugiati e migranti”.  Il rapporto mostra come il cosiddetto “approccio hotspot”, promosso dall’Unione europea per identificare migranti e rifugiati al momento dell’arrivo, non solo abbia compromesso il loro diritto a chiedere asilo, ma abbia anche alimentato agghiaccianti episodi di violenza, con l’uso di pestaggi, elettroshock e umiliazioni sessuali.

“Determinati a ridurre il movimento di migranti e rifugiati verso altri stati membri, i leader europei hanno spinto le autorità italiane ai limiti, e talvolta oltre i limiti, della legalità” – ha dichiarato Matteo de Bellis, ricercatore di Amnesty International sull’Italia.

“Il risultato è che persone traumatizzate, arrivate in Italia dopo esperienze di viaggio strazianti, vengono sottoposte a procedure viziate e in alcuni casi a gravi violenze da parte della polizia, così come a espulsioni illegali” – ha aggiunto de Bellis.

L’approccio hotspot è stato adottato per consentire l’identificazione e prendere le impronte digitali delle persone che arrivano nei paesi di frontiera dell’Unione europea, come l’Italia. Esso prevede una veloce valutazione dei loro bisogni di protezione e, a seconda dei casi, l’avvio della procedura d’asilo o il ritorno nei paesi di origine.

Il rapporto, basato su oltre 170 interviste a rifugiati e migranti, rivela gravi lacune in ciascuna di queste fasi e la sua pubblicazione ha scatenato una ridda di polemiche alle quale Amnesty Italia ha risposto con un comunicato pubblicato sul suo sito web.

Siamo dispiaciuti – si legge nel comunicato –  per i toni e per il contenuto di alcune reazioni alla pubblicazione del rapporto ‘Hotspot Italia’ descritto come un insieme di ‘cretinaggini’ e di ‘falsità’ ‘costruite a Londra e non in Italia’.

Il rapporto in questione è, al contrario, un lavoro di ricerca molto serio, frutto di centinaia di ore di colloqui con rifugiati e migranti, autorità e operatori di organizzazioni non governative svoltisi in dieci diverse città italiane.

Le informazioni incluse nel rapporto sono state messe a disposizione delle nostre autorità con largo anticipo sulla data di pubblicazione affinché avessero modo di commentarle.

Da mesi Amnesty International ha scritto al ministro Alfano e ad alti funzionari del ministero dell’Interno chiedendo informazioni e sollecitando un confronto sulla materia ma ad oggi il ministero dell’Interno non ha risposto alle nostre sollecitazioni.

Nel rapporto, Amnesty International da una parte riconosce, come già avvenuto in passato, il lavoro straordinario svolto dall’Italia nel salvataggio di vite umane in mare e il fatto che la stragrande maggioranza delle forze di polizia si siano comportate in maniera professionale, dall’altra fornisce i resoconti di alcuni casi di maltrattamento che avrebbero avuto luogo sulla terraferma e di alcuni casi di espulsioni verso paesi in cui vi è il rischio che le persone rimpatriate diventino vittime di gravi violazioni dei diritti umani.

Di fronte alla gravità degli episodi denunciati ci aspettiamo approfondimenti e risposte, come quello molto fruttuoso che abbiamo avuto oggi pomeriggio in occasione di una lunga riunione con il Garante dei diritti delle persone private della libertà. A partire dalle raccomandazioni contenute nel nostro rapporto, ci aspettiamo non dinieghi a priori. Ci aspettiamo una riflessione sui limiti del c.d. approccio hotspot che, oltre a mettere a rischio i diritti umani di rifugiati e migranti, sta dando frutti davvero esigui.”

 

 

 

 

(13 novembre 2016)

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo coperto
3.4 ° C
5.6 °
2.1 °
87 %
2.6kmh
100 %
Ven
7 °
Sab
5 °
Dom
7 °
Lun
10 °
Mar
5 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE