di Ahmed Naouali
Aveva già rimediato un calcio nei denti dal suo popolo, quello che considera sua proprietà, il dittatore Orban, quando il referendum anti-immigrati di quattro settimane fa non aveva raggiunto il quorum. Ora anche il parlamento ungherese ha votato contro l’emendamento costituzionale che doveva inserire in Costituzione l’odio per lo straniero del partito populista di Orban. Il parlamento ungherese ha detto “No” ed è la prima sconfitta di Orban dal 2010. Scrive Rainews che la proposta è stata votata da 131 deputati, tutti del partito populista Fidesz di Orban ma per la maggioranza qualificata dei due terzi erano necessari 133 voti. Come previsto è mancato l’appoggio del partito di estrema destra Jobbik (nella foto) che in cambio del voto dei suoi deputati chiedeva al governo la soppressione dei cosiddetti “titoli di insediamento”, ossia la possibilità per gli stranieri di acquistare un diritto vivere in Ungheria comprando buoni speciali del tesoro per l’equivalente di 300 mila euro.
(8 novembre 2016)
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