di Daniele Santi
Eccolo il nuovo che disavanza: 108752 euro di spese extraindennità in meno di tre anni per l’ex webmaster eletto alla vicepresidenza della Camera coi voti del Pd: è la superstar della setta a 5Stelle nota anche come Luigi Di Maio, un nulla, un programma, e un sacco di panzane. Ha sempre la giustificazione pronta, l’ex webmaster fuori corso beatificato parlamentare dal Vate Selezionatore. Scrive l’agenzia AGI citando le dotte parole del professorino Di Maio: “Per quanto riguarda i rimborsi spese, eventi sul territorio è una dicitura fittizia, tutti quanti utilizziamo fondi per spostarci su territorio, non è ‘eventi sul territorio’ come a sembrare che si stia finanziando qualcosa sul territorio. Sono spostamenti logistici e tutto quel che riguarda un normale parlamentare che si muove sul territorio”. La dislessica spiegazione del deputato 5 Stelle, è in risposta ai giornalisti a margine della conferenza stampa tenuta davanti ai cronisti stranieri sul referendum. Le domande riguardavano, of course, la notizia secondo la quale il vicepresidente della Camera del Movimento 5 Stelle avrebbe speso 100mila euro in tre anni per iniziative sul territorio.
La morigerata casta a 5Stelle si manifesta in tutto il suo untume e sembra dimenticare, ma noi no, tutto il bailamme creato attorno al falso mito della “politica a costo zero”,
#DiMaio ha speso 100mila euro per attività sul territorio. Com’era quella storia della politica a costo zero? #kasta https://t.co/hboOcxj1qw
— Alessandra Moretti (@ale_moretti) 17 ottobre 2016
108752 euro spesi da Di Maio per varie attività? Abbiamo capito, per gli altri uno vale uno, per lui uno vale 100mila #DiMaioinpeggio
— Stefano Esposito (@stefanoesposito) 17 ottobre 2016
E’ l’ennesima doccia fredda per gli adepti della setta che predica male e razzola peggio, una doccia fredda che costringe qualcuno a svegliarsi, se sono veri alcuni commenti arrivati in redazione da alcuni lettori o se consideriamo alcuni dei tweet che abbiamo letto, tra i quali quelli di un certo Giorgio “Agli elettori e attivisti del #m5s come me, non difendiamo a spada tratta come tifosi #DiMaio, se ha sbagliato deve pagare, punto”, che deve essere costato un occhio ed una gamba all’autore. Lui da parte sua, non si scompone. Appare in televisione ogni cinque minuti tronfio del suo nulla epocale, spara sentenze su Renzi come fanno i troll addetti alla protesta via social che se la prendono con Renzi per una misura governativa del 2011 decisa dal governo Monti, quando Renzi in parlamento non c’era ancora, e continua il suo tour a spese nostre coprendo una media di 36.250 euro circa ogni dodici mesi, cioè più di 3mila euro al mese per la “dicitura fittizia eventi sul territorio”.
L’orrore a 5Stelle è tutto nascosto nello slogan “coerenza ed onestà”. Oltre che nei suoi eletti.
(17 ottobre 2016)
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