di Giancarlo Grassi
Deputati che negano l’arrivo dell’uomo sulla luna e che con convinzione postano le loro assurde teorie sui social, certi – è questo il dramma – che ci siano persone pronte a leggerle e a crederci, deputate che sono convinte che nel mare esistano le sirene e rendono pubblica questa loro convinzione con l’orgoglio dell’incoscienza; un direttorio che viene sbugiardato da un giorno all’altro da un guitto che sputtanava i socialisti in televisione a suon di miliardi (di lire) di compensi i cui componenti scompaiono come per magia, non che dispiaccia; consiglieri regionali che inveiscono contro i giornalisti dai loro profili social chiamandoli “pennivendoli” ed accusandoli di essere la causa e l’effetto del calo delle vendite della carta stampata, e rimediano una denuncia; troll che insultano violentissimi insulti dai social lanciati da un hashtag del Capo. Sindache immobili (vale anche per Appendino che vive di rendita con le delibere di Fassino) e giunte scarlancate che, in particolare a Roma, a mesi dall’insediamento non sono nemmeno in grado di garantire ai cittadini più deboli i servizi essenziali; finanziamenti destinati alle persone più bisognose che i Municipi di Roma non sono in grado di erogare perché la Sindaca non si degna di comunicare loro come fare. Regolamenti da votare su un blog con i voti, raccontano i dissidenti e i quotidiani, che vengono pilotati dalla Casaleggio Associati con tanto di pressioni via mail a chi non si è ancora espresso, perché la democrazia è una cosa seria.
Scrive Repubblica di una chiacchierata tra iscritti al M5S a proposito delle modifiche al non-statuto del Movimento che ha sede in un blog. La voce è quella di un deputato a proposito del voto e del non-statuto: “È importante c’è anche la possibilità di fare modifiche se si raccolgono 500 firme tra gli iscritti”. “E come le prendi le firme? Tu lo sai chi sono gli iscritti? No, lo sanno solo loro. E ti sembra democratico che sappiano anche chi ha votato e chi no e che mandino email continue a chi non l’ha fatto?”. Chiacchiere di pennivendoli, senza dubbio. Intanto non c’è luogo dove il M5S governi che non viva momenti di tensione dovuta alla regale impreparazione degli esponenti della setta a 5Stelle. Se li scegli incapaci poi li domini meglio.
Nel Movimento è a 5Stelle anche l’incapacità è a 5Stelle, la mancanza di trasparenza è a 5Stelle, l’incoerenza è a 5Stelle, la cattiveria e l’ignoranza sono a 5Stelle, l’inutilità è a 5Stelle, così come sono a 5Stelle la protervia e l’arroganza dei capi del Movimento, quelli che fanno firmare contratti ai candidati con una srl che ha potere sulle decisioni di quei candidati, anche – e soprattutto – quando eletti. La violenza contro chi critica il Movimento è a 5Stelle: una violenza verbale inaudita che parte dal proletariato intellettuale che è la pancia votante della setta che ha sede in un blog e che ha tra le verità l’esistenza delle sirene e la costruzione di funivie. Quando quel 30% potenziale di votanti si sveglierà, si renderà conto di essere stata complice del suicidio del più fantastico esperimento politico che sia nato sul territorio nazionale negli ultimi settant’anni? Si renderà conto di essere stata colpevole di non averne viste le enormi potenzialità e di avere assecondati i deliri di due capetti, quattro disoccupati ed un manipoli di falliti che non ptoevano crederci all’agognata poltrona sotto le chiappe per farla pagare a chi ci stava seduto sopra prima di loro? Si renderanno conto di avere contribuito con le loro grida incolte sobillate da abili manipolazioni via web, ad issare la forca che doveva impiccare i “nemici” rimanendoci appesi a quella stessa forca? Non sappiamo. Il rischio è che dietro l’angolo ci sia già qualche altro venditore di fumo pronto a raccoglierne le grida e le inutili teste. Del resto cosa volete che si sappia noi che siam solo pennivendoli di nessun conto.
(12 ottobre 2016)
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