di Giovanna Di Rosa
Comincia tutto con un post, i lettori del quale e follower del consigliere del M5S in Regione Lazio Davide Barillari, considerano chiaro e riferito alle elezioni e non a minacce personale. Il post dice cose molto chiare, stanno scritte proprio lì.
Così che dopo l’hashtag contro Federica Angeli ripetutamente insultata e la conseguente denuncia contro Beppe Grillo per incitamento all’odio ,dopo il feroce ed ingiustificato accanimento contro Myrta Merlino, rea di avere un’opinione che non piace ai troll a 5Stelle, qualcun altro ha detto “Basta minacce”, scrivendolo sulla sua pagina Facebook e sul suo account Twitter, ed ha deciso di ricorrere alla magistratura. Quel qualcuno è il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino che spiega come “alimentare un clima di odio provocherà qualcosa di grave. Ho trasmesso questo post alla procura di Roma. Farò così da ora in poi”.
Davide Barillari cade dalle nuvole, ma le parole rimagono, così non gli resta che ricorrere ad un ulteriore post – del quale apprezziamo le preziose sbavature lessicali – e tentare di mettere una pezza. Ma il danno è fatto.
Vedete quindi, come la somma indignazione del grillico esponente sconfitto da Zingaretti alle elezioni regionali, spinga il buon Barillari ad un farneticante vaticinare sulla diffusione della carta stampata, sul calo delle vendite dei giornali, citando a caso perché citare a caso è la filosofia a 5Stelle, il rapporto sulla vendita della carta stampata in Italia (che non attribuisce le colpe ai giornalisti che “travisano” le parole del consigliere a 5Stelle sconfitto sonoramente alle ultime elezioni regionali da Zingaretti). Ne deriva che se c’è qualcuno che pagherà nelle urne la sua assoluta mancanza di preparazione quelli saranno proprio i 5Stelle: non succederà subito, perché la politica ha tempi lenti, ma così finirà. E non c’è bisogno di citare inconsapevolmente – “Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo” – i comunicati di Anonymous.
Si consiglierebbe di tenere sotto controllo la frustrazione che le disgrazie della giunta Raggi, eletta per miracolare Roma ed il Campidoglio, generano nei fantastici esponenti del Movimento 5 Stelle, senza scadere – inconsapevolmente, la pancia fa bruttissimi scherzi – nella minaccia via social. Peraltro, e non è responsabilità del consigliere Barillari, i continui insulti che esponenti a 5Stelle lanciano via social a chiunque osi criticare il sacro verbo della setta, hanno portato al limite la pazienza di chi si trova a riceverli quegli insulti, così che non stupisce che Storace, vicepresidente del Consiglio del Lazio, alzi il tiro e dichiari: “L”ufficio di presidenza del consiglio regionale potrebbe decidere di affiancare l’ordine dei giornalisti: Barillari sta superando ogni limite e non va affatto bene che non ci sia sanzione agli insulti continui. Proporrò a Leodori di verificare se assumere anche noi un’iniziativa“.
Per le considerazioni politiche e per lo sbugiardamento del post barillaresco con dichiarazioni puntuali sulle questioni sollevate dal consigliere a 5Stelle vi rimandiamo all’articolo di Repubblica.
(11 ottobre 2016)
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