di Giovanna Di Rosa
Il M5S ha lanciato oggi un nuovo fronte di attacco contro chi non si uniforma al pensiero unico della setta che vive in un blog e di insulti, scagliandosi contro la Findus rea di essere una degli sponsor del programma de La7 “L’Aria che Tira” ritenuto, insieme alla conduttrice Myrta Merlino, un programma anti-M5S. Il boicottaggio contro la Findus, se non fosse ridicolo, sarebbe già preoccupante perché indica una tendenza in atto da tempo, cioè la distruzione sistematica di coloro che hanno la ventura di opporsi alle idee balzane ed all’incapacità di gran parte dei politici a 5 Stelle, distruzione che viene attuata dai Pasdaran del Movimento, meglio noti come troll, che dalle pagine dei social danno mostra del loro profondo fascismo intollerante (con fascismo intollerante ci riferiamo ad un atteggiamento e non ad una ideologia politica), profondamente antidemocratico e liberticida.
Questa è solo una piccola raccolta, da parte di un utente Twitter, dei disgustosi insulti rivolti alla giornalista Myrta Merlino da alcuni utenti del web presumibilmente simpatizzanti della setta a 5 Stelle.
Solidarietà a @myrtamerlino per i vergognosi insulti che sta ricevendo ormai da giorni da gente senza dignità. @FedeAngeli @AnnaLeonardi1 pic.twitter.com/nVsyEsP1XU
— Salvatore Rocca (@Saelvig) 6 ottobre 2016
A Merlino, tutta la nostra solidarietà ed a voi, amici lettori, tutta la nostra preoccupazione, che speriamo condividiate. La critica politica non trova spazio nelle corde dell’elettore a 5Stelle, che cerca la rissa, l’insulto il nemico e vive di post come quello di Andrea Scanzi contro Roberto Benigni, vive del nulla cosmico promulgato da Marco Travaglio, che nei confronti diretti messigli a disposizione da Lilli Gruber almeno due volte a settimana (su La7, la rete che tanto contestano) si permette di inventarsi fandonie come quella del referendum sulla riforma costituzionale messo in piedi a causa della risicata maggioranza con la quale detta riforma è stata approvata (quando Renzi disse all’inizio del suo mandato che se la riforma fosse stata approvata l’avrebbe sottoposta a referendum), o ancora parla della riforma costituzionale che se approvata porterebbe l’Italia al 1800, e quindi grida contro l’assoluta mancanza di libertà dell’Italia. Davvero, pagheremmo volentieri un biglietto di sola andata a Marco Travaglio, per vederlo all’opera in paesi (nemmeno troppo lontani) dove la libertà manca sul serio e dove il signore del Fatto, non potrebbe permettersi di andare in televisione a gridare quello che grida in questo paese che ha la (s)ventura di averlo in tivù un giorno sì e l’altro anche.
Del resto, basta leggere la sfilza d’insulti rivolti a Merlino per capire perché, dal M5S, si sono mosse tutte le critiche possibli alla legge contro il cyber-bullismo…
(6 ottobre 2016)
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