di Giovanna Di Rosa
Dunque Nostra Virginia dei Miracoli continua a perdere pezzi: dal momento del suo insediamento la Signora delle Funivie è riuscita a scatenare il fuggi fuggi dal Campidoglio, un po’ come i topi che fuggono dalla nave quando sta per affondare. Nessuno prima di Lei aveva potuto tanto: la Pifferaria del Libero Scambio e dei Pannolini Lavabili continua nella sua non sappiamo quanto inconsapevole opera di distruzione della credibilità di Roma. Tremenda l’accusa del Ragioniere generale del Campidoglio che se n’è andato lasciando, ignara, al destino che si merita Virginia La Grande: “Non c’è un indirizzo politico”.
Ma come? Loro. Quelli del M5S che dovevano cambiare l’Italia perché le loro idee erano più uniche che rare (non sarà questo il problema?) e che dovevano cancellare tutto ciò che le amministrazioni corrotte di tutte le Italie di tutti secoli avevano avuto, proprio loro non sono capaci di dare “un’indirizzo politico”? Verrebbe quasi da non crederci se questa non fosse la tremenda realtà con la quale la donna che accusa i giornalisti di mettere in piazza suo figlio, dopo averlo fatto sedere lei stessa sulla poltrona di sindaco di fronte ai giornalisti, si scontra. Raggi è sempre più incapace di gestire le questioni relative al governo di Roma: le scappano i Capi di Gabinetto, iRagionieri generali, gli assessori al Bilancio se ne vanno addirittura prima di essere nominati e a tutto questo Lei, Nostra Signora dei Miracoli, non trova altra soluzione che tenersi gli interim (se li terrà tutti, se continua così) e precipitarsi a Palermo circondata dalla Digos mentre i suoi fan malmenano i giornalisti e li insultano come da copione in attesa del suo “Bello! Bellissimo!” verbo.
I romani sono infuriati (scrivo da Roma, giusto perché si sappia), ma ben gli stà. Magari impareranno che a votare con la pancia e acredere alle storielle delle funivie su via Battistini, non sempre le cose finiscono come si pensa. Nel frattempo Stefano Fermante ha rimesso il mandato e ha consegnato una relazione da cui emerge una città sull’orlo del default. Auguri.
(29 settembre 2016)
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