di Giancarlo Grassi
Hillary Clinton ha vinto nettamente il primo match contro Donald Trump in barba ai fascistoidi finto-intellettuali di certa spregevole stampa italiana che peregrinano viscidi di televisione in televisione augurandosi la vittoria del candidato repubblicano pel di carota. Per il 62% degli americani Clinton è la candidata presidente da votare. Anche se non è una vittoria è comunque un buon segno. Se si andasse a votare oggi non ci sarebbe partita.
Clinton è stata determinatissima, feroce quasi, e non ha permesso al restyling di Trump, presentandosi in televisione come candidato decente, di funzionare. Lo ha attaccato con intelligenza e lucida cattiveria facendolo apparire come un ricco corrotto blaterone. Lui poco ha potuto, impreparato e poco convincente – come certi fascistoidi intellettuali di certa spregevole stampa italiana – ha perduto la battaglia nella quale doveva dimostrare di essere credibile. La chicca del miliardario ridens? Criticare Hillary Clinton per la sua preparazione. E lei gli ha dato una risposta che ricorderà per tutta la vita: “Trump mi ha appena criticato per essermi preparata per questo dibattito. Sapete per cos’altro mi sono preparata? Per essere presidente. E penso sia un fatto positivo”.
(27 settembre 2016)
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