
di Daniele Santi
Il “No” alle Olimpiadi del 2024 della ridicola giunta Raggi che ha coerentemente mantenuto le promesse elettorali, così da far dimenticare agli attivisti le figure meschine delle ultime settimane, non è stato solo un’operazione mal riuscita di restyling, ma anche l’implicita ammissine che la Sindaca e la sua giunta di incapaci a 5Stelle sono impotenti di fronte alla corruzione e ad eventuali fenomeni di malaffare: così impotenti che invece di appoggiare progetti di sviluppo per la città che non siano finanziamenti a pioggia di qua e di là, senza un obiettivo preciso, rinunciano a priori per non prestare il fianco alla corruzione dilagante e a fenomeni come Mafia Capitale. E’ l’ennesima presa per il culo ai cittadini del cialtronismo a 5Stelle eletti sull’onda delle loro millantate capacità di evitare la corruzione: si sono solo dimenticati di dire ai romani che l’avrebbero evitata dicendo “No” a tutto.
La lista dei “No” della Sindaca che si ferma in trattoria mentre Malagò la aspetta in Campidoglio e uno, è lunghissima: lo stadio della Roma, la riqualificazione delle Torri dell’Eur, le Olimpiadi, la Funivia su Battistini, la Moneta di Libero Scambio da affiancare all’Euro, la serietà con cui affrontare il governo della città, la capacità di trovare un assessore al Bilancio ed uno alle Partecipate. Ha detto “No” al far funzionare la macchina del Campidoglio, al far lavorare tutti i funzionari a pieno regime, a fornire le informazioni ai Municipi per l’erogazione dei contributi statali alle famiglie disagiate. Il M5S che governa Roma e la sua Sindaca hanno detto “Sì” soltanto alle risse, agli assessori indagati, agli ex collaboratori di Alemanno, ai rampanti funzionari-attivisti del loro Movimento dei Mal di Pancia.
Coloro che contestano le Olimpiadi e sono a favore della decisione della Sindaca dicono che “I Romani non le vogliono”, che è falso, e che “Ci sono problemi più importanti”, che è vero: primo della lista la Sindaca che hanno votato. Ne dicono ancora di tutti i colori: che non sono ancora stati pagati debiti del 1960, come se fosse colpa delle Olimpiadi di quell’anno, qualora fosse vero. Essi però dimenticano un particolare irrilevante. Al 2024 mancano otto anni: se la giunta dei miracoli che si sono votati dopo aver letto un libro di fantascienza consigliato da Casaleggio in vita – sennò quando mai l’avrebbero letto un libro questi qua? – ritiene che non ci possa essere una progettualità tale da ripulire la città dalla corruzione e da trasformare il progetto olimpico in uno straordinario successo per Roma, ci spiegate cosa ci stanno a fare, questi principi del conservatorismo travestiti da riformisti? Ci spiegate chi avete votato e in nome di cosa?
“Il no ai Giochi manda in fumo una dote di 4 miliardi per la città e la Regione. Secondo uno studio Ceis dell’Università di Tor Vergata infatti l’organizzazione e la realizzazione dell’evento sportivo avrebbero mobilitato per il Lazio e per la Capitale quasi 4 miliardi di risorse aggiuntive durante i 6 anni di cantiere (2017-2024). Con benefici da 2,9 miliardi per famiglie e consumi e da 1,7 miliardi per le imprese”, scrive Il Sole 24 Ore che aggiunge: “…pari a 9 miliardi l’impatto complessivo stimato sulle attività economiche del territorio, dei quali 5,7 miliardi solo nei servizi, comparto produttivo cruciale per l’economia romana e del Lazio. Con effetti positivi sul Pil: +2,4% la crescita stimata nel periodo 2017-2023 con una media annua di incremento dello 0,4 per cento. E ossigeno per l’occupazione: 177mila i posti di lavoro previsti nei sei anni di cantiere, di cui 48mila direttamente collegati ai Giochi. Numeri importanti che avrebbero significato sviluppo per un’economia che resta in grande sofferenza”.
Bruscolini. Eccolo il capolavoro romani di Luigino di Maio: la grande Raggi che governa Roma dall’alto della sua incapacità e confusione, la Sindaca che si tiene un sacco di deleghe e che non ha tempo per governare perché impegnata a sparlare dei giornalisti su Facebook, la prima Cittadina romana che spulcia curriculum alla ricerca del candidato ideale al Bilancio e che siccome non le basta avere vacante il più importante assessorato della sua giunta lo spacchetta, così di assessori deve trovarne due; la donna che doveva salvare Roma e che nemmeno i suoi vogliono tra i piedi alla festa palermitana dei coltelli a 5 stelle, ed il suo potere di dire “No” a tutto. Sarà l’unica ricordo che rimarrà della sua tristissima esperienza politica. Oltre a cumuli di immondizia sulla Capitale.
P.S. Non so se avete notato come i problemi dell’assessora Muraro siano spariti dalle cronache: ai 5Stelle una certa capacità nel gestire la comunicazione va riconosciuta. Ma non basterà.
(22 settembre 2016)
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