di Giovanna Di Rosa
Italia a 5 Stelle sarà il trionfo dell’italianità più bieca, quella che i Cittadini a 5 Coltelli pretendono di celebrare sotto gli slogan Coerenza ed Onestà che nemmeno sanno dove stanno di casa perché accecati dalle parole Poltrona e Potere e Direttorio e Mini Direttorio. Ruocco che non vuole Di Maio, Lombardi che non vuole Raggi, entrambe che non vogliono nemmeno Di Battista. Unica star tra i Sindaci l’opaca Appendino che vive di rendita grazie alle misure dell’Amministrazione Fassino e che comincerà a perdere colpi quando dovrà decidere da sola, è il destino a 5Stelle. L’ambizione a 5Stelle è quella incontrollabile dell’Italianuccio medio, del “Lei non sa chi sono io”, di gente frustrata che non ha avuto nulla e che nel Movimento 5 Espelle di Grillo ha trovato la soddisfazione del suo feroce bisogno di affermazione, dando voce al suo grido interiore del “Io valgo di più di quelli che siedono in parlamento” e all’infantile “Se ci sta lei io non ci vengo!”. E’ la squallida rivincita dei mediocri finiti in posti di potere non si sa per quale motivo e che quel potere non sanno gestire, che sono incapaci di legiferare, incapaci di decidere, che non distinguono un regolamento parlamentare da un menù di un ristorante la cui spesa si fanno rimborsare, che delegano tutto ad un improbabile e sconosciuto sistema di potere nascosto dentro a un blog ed ai quali – come al povero Tolinelli nella trasmissione Otto e Mezzo del 20 settembre – basta un Gianfranco Fini un minimo in forma, per essere zittito come uno studentello e ricevere consigli sul come comportarsi in pubblico che farebbero arrossire chiunque abbia un minimo di dignità. I Cittadini a 5 Stelle si accoltellano tra loro come nelle peggiori cosche, per rivendicare le loro capacità inesistenti di fronte al Capo che donerà loro una poltroncina qui, una carica pubblica là: così spudoratamente non lo faceva nemmeno Berlusconi. Quel Capo, quello a 5Stelle, sarebbe in difficoltà anche con gli altri Capi, quelli del sogno fantascientifico dello scomparso Casaleggio, che hanno scambiato i libri di Urania per la realtà quotidiana, e che vogliono governare la politica [sic] con i contratti da 150mila euro di penale ai can-didati. I 5 Stelle sono quelli delle cariche di Sindaco che si trasformano in purgatori per primi cittadini e popolazione: tra denunce, avvisi di garanzia, delibere sbagliate, funzionari che gridano “fateci lavorare”. Una pena. E i Cittadini eletti? Sgrammaticati, ignoranti, incolti, incapaci, maleducati, volgari, buzzurri, ferocemente ambiziosi, buttano fuori dal loro ridicolo movimento dove decidono i deicimila che votano su un blog incontrollabile, coloro che le capacità le hanno. Sono questi Cittadini a 5 Coltelli quelli che si scanneranno per la visibilità che detestano negli altri – perché, come ogni attore mediocre, vogliono i fari della ribalta solo per sé – alla festa palermitana chiamata Italia 5 Stelle. E mai titolo fu più azzeccato, perché il populume 5 Stelle riassume in sé tutto il peggio del popolo che siamo: ne riassume la protervia, la pochezza, la piccolezza, l’arroganza, l’invidia, l’ignoranza, il pressapochismo, la cialtroneria, il ridicolo ed infantile protagonismo da minidotati e la disgustosa tendenza a pretendere di avere sempre ragione. Questo celebrerà Italia 5 Stelle. Altro che politica e cambiamento.
(21 settembre 2016)
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