di Giovanna Di Rosa
Magari servirà anche, ma abbiamo i nostri dubbi: parliamo del Fertility Day voluto fortemente dalla Ministra Lorenzini, dal quale persino la presidenza del Consiglio si è dissociata, la cui orrenda campagna – subito ritirata – è nota a tutti, cercherà di portare le italiane e gli italiani sulla retta via di una retta consapevolezza della propria fertilità cercando di riportare la natalità in positivo: sennò nascono solo musulmani, ed è tristemente questo – temiamo – il motivo di fondo che ha spinto Lorenzin a dare vita all’ipocrita campagna. Ipocrita perché? Vediamo un po’: i valori del partito nel quale Lorenzin milita e che starebbero alla base delle ragioni che hanno spinto a promuovere il Fertility Day sono quegli stessi valori che impediscono un sana e rispettosa educazione sessuale a scuola; la campagna sembra ipocrtamente mirata soltanto alle donne ed un po’ meno ad una sana e rispettosa educazione sessule della quale hanno invece bisogno soprattutto gli uomini che dopo il bum-bum di rito troppo spesso si lavano le mani di ciò che succede dopo. Tutto ciò che ruota attorno al Fertility Day puzza di sessismo lontano un chilometro, che a promuoverlo sia una Ministra ci dà da pensare. Evidentemente a lei no.
Affinché fosse possibile alle donne poter fare figli quando lo desiderano, e non quando e se la loro tranquillità economica lo permette, ci dovrebbero essere alcune condizioni: un mercato del lavoro che non le prende a calci in culo quando diventano madri, datori di lavoro che non richiedono (impongono) alle donne di non fare figli se vogliono avere il posto, politiche statali – come succede invece in Francia – che invoglino e aiutino e sostengano le donne, i padri, insomma le famiglie a mettere al mondo figli senza rischiare di non avere i soldi per poi tirarli su quei figli: tutte piccolezze del quale l’ipocrita Fertility Day della Ministra Lorenzin sembra guardarsi bene dal parlare, soffermandosi invece sul necessario [sic] vigore fisico della potenziali puerpere e su quello dei loro partner. Insomma sulla qualità dei loro ovuli e spermatozoi.
Ci sembra un po’ poco pr pretendere di essere i salvatori della natalità italiana, ma considerando da dove vengono, non è nemmeno una sorpresa.
(21 settembre 2016)
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