di Paolo M. Minciotti
Immaginate il clamore suscitato dalla recente dichiarazione di Rocco Siffredi, mito della virilità italica, famoso per le misure viste urbi et orbi in piena vigorosa azione. Ebbene l’omone ha dichiarato qualche giorno fa, ripreso con meno fregole di quante ce ne aspettavamo, il suo essere stato “schiavo del sesso” ad un punto tale da avere fatto tutto il possibile con donne, trans, uomini, insomma con tutto il “roccosiffredabile”, si è poi dilungato su altre questioni come la stupidità della definizione di bisex, sul fatto che tutto in futuro saremo “allsex”, riferendosi, ma la trasmissione lo richiedeva, al fatto che tutti lo faranno con tutti non importa di che sesso.
I fatti succedevano a La Zanzara, ed è evidente che non si poteva pretendere dal contesto un ulteriore approfondimento dei temi. Ci saremmo aspettati, da quel battutista straordinario di Cruciani qualcosa di simile a “beh, allora… Il futuro non sarà tanto diverso dall’oggi”. Ma La Zanzara è un programma per maschioni, quei maschioni che accettano che Rocco Siffredi lo abbia fatto “anche con uomini” e che per lo stesso motivo pesterebbero il loro figlio.
(13 settembre 2016)
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