di Paolo M. Minciotti
Una bambina di otto anni è sotto accusa ed è imprigonata dalle autorità ugandesi, con l’accusa di lesbismo, vittima dell’isterismo antigay che pervade la folle società del paese sotto gli impulsi liberticidi delle destre religiose statunitensi e del presidente eletto a vita Museveni.
E’ il quotidiano The Monitor a citare l’episodio, avvenuto nel paese dove, un adulto “preoccupato”, in ealtà uno dei tanti viscidi delatori che rovinano la vita alle persone innocenti con le loro accuse infondate di omosessualità, avrebbe “visto la bambina impegnarsi nel converitre altre bambine al lesbismo” e addirittura stabilire una “relazione lesbica” con un’altra bambina. I termini con i quali l’orribile stampa ugandese parla della questione sono inqualificabili ed ingiustificabili. La Polizia sta cercando la persona colpevole di avere “indotto” la bambina al lesbismo, secondo la leggenda assai accreditata in Uganda, che vuole che gli omosessuali – donne o uomini – “contagino i bambini”. Investigassero su possibili abusi sessuali famigliari.
Secondo la legge coloniale ancora in vigore, chi viene giudicato colpevole di omosessualità può essere imprigionato a vita. Fors’anche una bambina di 8 anni accusata di lesbismo senza prove e senza motivo?
(6 settembre 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata