di Giovanna Di Rosa
La ministra Lorenzin ha fatto la sua ennesima magra figura parlando di “cannàbis” (e non di “cànnabis”) e dei suoi effetti “psicotrici” (parola che non esiste) e non di quelli “psicotropi”, comuni a molti psicofarmaci, da utilizzarsi sotto prescrizione medica. La proposta di legge di legalizzazione della cannabis, è appoggiata da circa duecento parlamentari, ma ha mandato su tutte le furie la pasionaria Ncd che si è fatta sentire come solo lei sa fare. Roberto Saviano l’ha presa a borsettate via Facebook dandole dell’ignorante ed intervenendo su un problema serio che assilla la classe dirigente italiana: la poca preparazione, l’ignoranza e di conseguenza l’arroganza di pontificare su cose che non si conoscono. La questione cannabis è seria, seria perché sull’uso illegale lucrano non soltanto le mafie, ma anche l’Isis. Seria perché se l’essere illegale la rende affascinante al di là dei suoi effetti, il legalizzarla pone altri tipi di problemi che vanno attentamente valutati. Fuori discussione che abbia effetti terapeutici, ormai notisissimi a tutti a parte Lorenzin. Tutto il resto è da costruire con intelligenza. Nonostante Lorenzin.
(26 luglio 2016)
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