di Daniele Santi
Il bollettino di guerra a 5Stelle parlava, in questa domenica bollente (dalle nostre parti, poi magari dalle vostre no), di una serie di tegole sulle teste degli onestissimi Cittadini a 5 Stelle, quelli che erano discesi sulla terra dal pianeta Urania, per salvare noi poveri mortali. Un articolo dell’AdnKronos parlava, dopo i ricorsi degli epurati a 5Stelle della Capitale, di nuovi ricorsi a Napoli.
Si tratta di epurati che rientrano grazie ai tribunali e che, grazie a quegli stessi tribunali, ottengono risarcimenti che potrebbero preoccupare le casse a 5Stelle, e soprattutto quelle del Vate. L’articolo informa di una storia in particolare: a Roma Mario Canino, espulso dal Movimento e fuori dalle liste dei 5 Stelle nella Capitale, non ha corso per il Campidoglio “perché – spiega all’Adnkronos Lorenzo Borré, il legale che si sta occupando di tutti i ricorsi contro il M5S – per il Movimento non c’erano i tempi tecnici per farlo rientrare. La richiesta di risarcimento per lui ammonta a 150mila euro: considerando che quelli che lo precedevano nella lista sono stati tutti eletti, il danno subito dal mio assistito è evidente”. Poi ci sono gli strali grillici contro Antonio Caracciolo, definito dal Vate come “un negazionista che diceva che Auschwitz era un bed and breakfast’. “Il danno di immagine per il professor Caracciolo è stato evidente – dice Borré – dunque se per gli altri due querelanti il risarcimento danni potrebbe aggirarsi sull’ordine dei 150mila euro, per lui si prevedono ben altre cifre”. Gli espulsi che hanno deciso di far ricorso si stanno moltiplicando in tutta Italia, ed è prevedibile che le richieste di risarcimento si susseguiranno. Poi c’è la storia del “non statuto” del M5S che il tribunale di Napoli ha messo in discussione tanto che, continua Borré,“per espellere ora sarà necessaria un’assemblea degli iscritti, parliamo di circa 200mila persone: la Casaleggio associati dovrebbe affittare uno stadio intero”. Roberta Lombardi, una degli dèi a 5Stelle, ha detto all’Adnkronos che in futuro ci “saranno opportuni aggiustamenti, non so se aspetteremo la sentenze dei giudici o ci muoveremo già prima”. E se lo dice lei.
L’epopea pentastellata piena di grandi trionfi e del rispetto delle regole (le loro, e quando gli pare) continua con altri grandi risultati: ad esempio la sfiducia a Josi Gerardo Della Ragione, il 29enne blogger eletto sindaco al ballottaggio con oltre il 64% dei consensi il 14 giugno 2015, già sfiduciato da nove consiglieri comunali su quindici. L’accusa agli sfiducianti è quella di essere al soldo dei poteri forti. Il Comune è commissariato of course. Ma non è l’unico.E’ infatti di poco meno di un mese fa il commissariamento da parte della Regione Sicilia del Comune di ragusa, pur’esso ad illuminata guida a 5Stelle che, nonostante l’illuminata giunta, il 22 giugno non aveva ancora approvato il consuntivo 2015, il bilancio di previsione 2016 né quello pluriennale 2016-2018.
C’è poi un articolo ripreso da NextQuotidiano, che cita Annalisa Cuzzocrea su Repubblica del 16 luglio che parla delle spese boom in comunicazione del Movimento 5 Stelle tra Camera e Senato. Secondo l’articolo, soltanto a Montecitorio, i grillini hanno speso il 40% in più rispetto all’anno precedente, arrivando alla bella cifra di 1.260 milioni di euro. Soldi pubblici, a proposito di coherentia et honestate.
L’articolo citato dice che
Il gruppo dei 5 stelle ha speso in comunicazione, l’anno scorso, il 38 per cento in più dell’anno precedente. Più consulenze, quindi, e dipendenti che nel 2015 sono passati da 9 a 12 per un totale di oltre un milione duecentosessantaseimila euro. Come spiegazione dei costi sempre maggiori, nella nota di bilancio si legge: “È stato consolidato e ulteriormente potenziato il progetto affidato alla Web Side Story di organizzazione e strutturazione attraverso i social media”.
e ricorda che
deputati e senatori – prima di entrare in Parlamento – hanno firmato un codice di comportamento che all’ultimo punto prevedeva che «la costituzione di due gruppi di comunicazione, uno per la Camera e uno per il Senato» fosse «definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri». Declinata nella realtà, questa regola ha significato – negli ultimi tre anni – che a scegliere gli uomini e le donne che che sarebbero entrati in quegli uffici (pagati coi soldi che il Parlamento fornisce ai gruppi parlamentari) è stata la Casaleggio Associati.
Non sarà mai sottolineato con troppa enfasi che i soldi che il Parlamento fornisce ai gruppi parlamentari sono soldi pubblici, ed i Cittadini a 5 Stelle hanno sempre venduto la panzana che i soldi pubblici li rifiutano, lor che son santi, ma parrebbe proprio che non sia così. Insomma, la formula dei Cittadini a 5stelle unita ad incapacità, cialtroneria e sete di potere sta facendo precipitare il Movimento, dalle 5Stelle alle stalle. Nonostante le vittorie elettorali.
(17 luglio 2016)
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