di Giancarlo Grassi
Dal gennaio 2015, data di massima espansione del sedicente Califfato di al-Baghdadi, e in appena 18 mesi, i miliziani dello Stato Islamico avrebbero perso il 25% dei territori da loro controllati. Lo scrive il quotidiano La Repubblica nella sua edizione online.
Secondo l’articolo l’indebolimento dello Stato Islamico sarebbe dovuto al maggiore impegno delle forze russe e turche e dai bombardamenti della coalizione guidata dagli Usa; l’Isis rimarrebbe tuttavia molto forte nel cuore della Siria, zona considerata vitale per la sua sopravvivenza.
La reazione al suo indebolimento interno è la violenza fuori dai confini, con la moltiplicazione degli attentati. Ad oggi, secondo la mappa dell’Istituto Ihs, il Califfato si configurerebbe come indicato dalla mappa in alto.
(11 luglio 2016)
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