di Gaiaitalia.com
La sanità è un settore in continuo sviluppo. Da una parte ci sono gli studenti che seppure giovani, vengono inseriti negli ospedali per imparare le tecniche di lavoro assodate. Dall’altra c’è l’ospedale, un luogo pieno di diverse figure professionali. In questa categoria di persone includiamo: medici, infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti, logopedisti etc. Essi tramite gli studenti, studiano, interagiscono ed apportano tecniche innovative nella sanità basate su ricerche mediche e studi di articoli scientifici.
Al carico di lavoro però si aggiunge anche la tecnologia. Viviamo in un mondo dove a breve gli smartphone prepareranno il caffè, perché la tecnologia non si dovrebbe applicare anche all’ambito ospedaliero?
Negli ultimi anni le nuove tecniche informatizzate si sono imposte anche in questo settore, creando all’inizio uno scompiglio generalizzato tra il personale sanitario, poi un benessere completo.
La prima modifica è stata la cartella informatizzata. Questo strumento si è rivelato molto più utile della cartella cartacea posseduta da ogni paziente. Con la cartella informatizzata si è riusciti a creare una “nuvola” digitale con la storia del paziente dal primo accesso in ospedale all’ultimo, senza la necessità di recuperare ad ogni ricovero le cartelle precedenti, che spesso andavano perse o archiviate.
In questa nuvola, sono presenti anamnesi remota e prossima del paziente, accessi al pronto soccorso, esami diagnostici radiologici, esami del sangue ed altro ancora. Tutto questo è consultabile dal personale sanitario che accede alla nuvola (o programma apposito) e se necessario visiona i referti di altri professionisti per decidere la migliore cura per il paziente.
La cartella informatizzata è una sicurezza per personale sanitario e paziente che ha così la certezza di essere curato con basi solide e sicure.
La digitalizzazione del sistema sanitario però non è cominciata dalla cartella informatizzata bensì dalla tessera sanitaria. Tutti si sono accorti che è stata una delle prime avvisaglie che qualcosa stava cambiando, ebbene, essa ai sensi dell’articolo 50, comma 1 del decreto legislativo 269/2003 oltre a fungere da codice fiscale, abilitava l’accesso alle prestazioni sanitarie erogate dal SSN su tutto il territorio nazionale e serviva da assicurazione alla malattia ai fini del riconoscimento dell’assistenza sanitaria nei paesi UE. Con la nuova tessera sanitaria, lo Stato riesce ad eseguire statistiche più precise su epidemiologia, tassi di malattia ed incidenza delle stesse nella popolazione italiana.
Un’innovazione più recente della digitalizzazione della sanità (1 marzo 2016), è avvenuta per mano della ricetta digitale. L’articolo 50 della legge 326/2003 ha introdotto l’obbligo della trasmissione telematica dei dati delle ricette ai fini del controllo della spesa. In parole povere dal primo marzo, la ricetta rossa è andata in pensione e ha lasciato spazio a quella bianca.
Il popolo italiano si adegua ma i medici evidenziano vantaggi e svantaggi della stessa. Per ora infatti, riceveremo dal dottore un promemoria da consegnare al bancone della farmacia che permetterà di recuperare la nostra prescrizione, anche in caso di malfunzionamenti del sistema o anomalie di rete internet. Tra i vantaggi, c’è anche il risparmio sulla stampa e il controllo sulla falsificazione delle ricette. Lo svantaggio è che anche questa è una ricetta transitoria, quando il sistema andrà a regime, sparirà per lasciare spazio alla vera e propria abolizione della carta e digitalizzazione della sanità.
Un’azienda che ospita il settore dell’ICT applicato alla sanità è TBS Group società di Trieste, a capo dell’ingegneria clinica.
Questa azienda da anni investe capitali nell’e-health, e pian piano si sta espandendo in tutta Italia, diventando un punto di riferimento anche a livello internazionale.
(1 luglio 2016)
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