di Giovanna Di Rosa
Così che i romani hanno dato la loro preferenza a Donna Raggi delle Funivie confermando la tendenza ad affidare il voto di protesta al primo che la racconta più grossa, che la racconta bene o che proprio la racconta e basta. Un exit poll che parla di forchetta tra il 64% ed il 68% dei voti lascia poco spazio a dubbi, i romani hanno scelto (ed il Pd si è ampiamente meritato la sconfitta, visti i tantissimi errori degli scorsi mesi): risulta evidente che Donna Raggi del Libero Scambio è riuscita ad attirare i voti orfani dell’ometto di Arcore, della bionda ex leader del Fronte della Gioventù, che i seguaci di Salvini non hanno disdegnato il votarla e che con il suo nulla è riuscita a soddisfare i cittadini delle periferie che si sentono abbandonati. Le auguriamo buon governo nella città più ingovernabile del mondo certi che, grazie a lei ed al suo straordinario talento, unito alle capacità visionarie dei burattinai dietro le quinte, a Roma non ci saranno più tasse, la gente imparerà finalmente a vivere d’aria, i debiti non si pagheranno più, così come il denaro, che non sarà più necessario; la salute sarà salvaguardata gratis, gli ospedali saranno liberi da ratti, lottizzazioni e pure dal Vaticano; la Capitale sarà solcata da funivie costruite da non si sa chi e non si sa come, che risolveranno completamente i problemi del traffico. Le scuole saranno raggiungibili in monopattino con motore ad idrogeno, per la gioia degli adolescenti. Non sarà più necessario lavorare perché tutti, ma proprio tutti, avranno il loro reddito di cittadinanza, che con 15 miliardi di debiti è lì dietro l’angolo, grazie alla fiducia delle banche nella prima sindaca della storia di Roma. Grazie a Raggi il populismo più bieco avrà finalmente un senso e la Capitale potrà fregiarsi del titolo di “Argentina d’Italia”: novene saranno rivolte a Cristina Kirchner, o a quello che ne resta, e tutti, ma proprio tutti, avranno le porte aperte ed ogni possibilità di realizzare sé stessi. Gli studenti andranno in gita su Marte e negli asili si leggeranno i libri di Urania. I diritti LGBT saranno nuovamente dimenticati, o forse rispolverati per prese in giro ulteriori; Donna Raggi delle Funivie e del Libero scambio parlerà poco, che c’è sempre una fidejussione di 150mila euro pronta a farti morire, e Beppe Grillo e la Casaleggio & Associati diventeranno protagonisti di primo piano nella gestione della Capitale, con tutto il bagaglio visionario tanto caro ai loro elettori. I loro figli, degli elettori, riceveranno vacanze premio su Giove nelle festività pasquali e tutti coloro che cambiano idea ogni cinque minuti avranno in Campidoglio una paladina delle idee poche e confuse. L’Italiano non sarà più necessario (“Se i dati verrebbero confermati”, citazione Cittadino a 5Stelle su La7), così come la cultura o la grammatica.
Congratulazioni a Virginia Raggi ed alla sua grandissima capacità di pigliare per il naso gli elettori, ora le toccherà anche governare. Guarda un po’.
(19 giugno 2016)
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