di Paolo M. Minciotti
E’ vero che Torino è stata protagonista in queste ultime settimane di numerose casi di viscida omofobia, ricorderete il caso della coppia gay e degli adorabili condomini, sbugiardati anche da Fassino, l’ultima delle quali ha visto protagoniste una coppia di donne che vogliono fare richiesta, come è loro diritto, di una casa popolare e per questo si sono presentato allo sportello dell’Agenzia Territoriale per la Casa per chiederne l’assegnazione di una casa popolare. le due si sono purtroppo dovute scontrare, nonostante l’approvazione della Legge cirinnà, contro l’omofobia di un impiegatuccio che pare essersi definito davanti a loro “cristiano ed eterosessuale” (a definirlo come merita ci penserà il tempo) rifiutandosi di ricevere la domanda della coppia di donne trincerandosi dietro “l’obiezione di coscienza”, che la Legge Cirinnà non prevede.
Le due donne hanno sporto denuncia. E’ quindi intervenuto il presidente dell’Agenzia, Marcello Mazzù che, convocati prontamente dirigenti ed impiegato omofobo, ha immediatamente disposto un provvedimento disciplinare per quest’ultimo e lo ha rimosso dal suo incarico. Le cose cambiano anche. E non sempre in peggio.
(4 giugno 2016)
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