di Giovanna Di Rosa
E’ con una certa soddisfazione che il partito di Repubblica, ennesima corrente che si crede influente all’interno del partito di governo, annuncia che Virginia Raggi, la candidata sindaca della capitale che è disposta a firmare le dimissioni in bianco a Grillo e che si “dimetterebbe” se Grillo glielo chiedesse e che in una intervista a L’Espresso annuncia che le decisioni “pesanti” verranno affidate ad un ufficio di consulenza esterno del quale non si sa nulla, è in testa (vedi tabella in basso) con il 30,4% delle preferenze. Repubblica insinua poi che l’elezione del Sindaco di Roma sia particolarmente importante in vista del referendum di ottobre “Scelto da Matteo Renzi per legittimare se stesso. Come premier e come leader”. Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari porta con sé tutti i pregi e difetti del suo fondatore: primo fra i secondi è la spaventosa arroganza delle sue colonne che troppo spesso trasudano un disprezzo per l’intelligenza dei cittadini italiani francamente insopportabile, unito all’arroganza di essere l’amplificatore di tutti i riformismi e di quella sinistra radical-chic (si diceva negli anni ’80) sbugiardata clamorosamente dai fatti in tutte le occasioni in cui si sono presi i sondaggi e si sono interpretati in chiave “scalfariana”. Tipo alle ultime elezioni europee.
Sottolineaiamo, e lo facciamo solo per amore del vero, che il premier Renzi dall’inizio del suo mandato ha detto che se il referendum sulle riforme non fosse passato avrebbe considerata chiusa la sua carriera politica. Invece di giocare sulle parole e sperare di toglierselo dai piedi i vari quotidiani minacciati alle sue riforme e tutti coloro che in qualche modo si sentono “il nemico di Renzi” dovrebbero meglio valutare la possibilità che la promessa sia poi mantenuta o no. Posto che al referendum vincano i “No”, cosa che vediamo difficile, nonostante Repubblica.
Come si evince dalla tabella di Repubblica che pubblichiamo a fianco, i sondaggi (su una base di 1025 casi) darebbero Roma ai 5Stelle al primo turno e poi il ballottaggio parlerà. Milano, Torino e Bologna dovrebbero andare al Partito Democratico e Napoli a De Magistris.
Si tratta dell’ultimo sondaggio disponibile prima delle elezioni che si terranno il 5 giugno prossimo e che porteranno alle urne i cittadini delle cinque città più importanti d’Italia.
Come i romani possano davverod ecidere di portare sulla poltronissima della Capitale una candidata che ha rilasciato dichiarazioni come quella che seguono resta per noi un mistero.
“Le proposte di atti di alta amministrazione verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico-legale a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle”. Questo vuol dire che prima di prendere una decisione su atti di alta amministrazione lei dovrà parlare con qualcuno a Milano. A quale titolo questo staff interviene nelle decisioni che lei dovrà prendere su Roma?
“È uno staff tecnico legale coordinato dai garanti (chi sono i garanti? ndr). Avvocati che ci aiutano, per esempio, a fare ricerche legali sulle persone da nominare. È una garanzia ulteriore avere più occhi che controllano determinati atti come le nomine. Noi riteniamo che sia utile avere la possibilità di confrontarsi con qualcuno che si avvicina e propone la propria candidatura, anche come assessore”.
(20 maggio 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)
