di Giovanna Di Rosa
Combattendo entrambi per i voti dello stesso squallido schieramento degli eredi del Fronte della Gioventù e vari sdoganati della destra più becera del globo, avendo il candidato sindaco Marchini di professione piacione esternato il suo “No” alle Unioni Civili per strizzare l’occhio alla gerarchie cattoliche che si disinteressano della pedofilia tra i loro preti e si occupano invece di coloro che si amano e vogliono avere riconosciuti i loro diritti, Giorgia Meloni non poteva non cogliere l’occasione per fingersi ragionevole e tollerante… alla sua bionda e vaporosa maniera. Non si sa mai che perda un voto.
In soldoni Meloni ha detto che rispetterà la Legge sulle Unioni Civili, ma che non celebrerà personalmente le cerimonie sottintendendo un certo qual schifo per quelle coppie di serie b alle quali, dato l’altissimo concetto che la candidata più a destra che Roma ricordi ha di sé, non può prestare troppa attenzione. Metti che le scopra umane.
La domanda che Meloni dovrebbe farsi, se avesse il coraggio di uscire dal circolo vizioso dell’autocelebrazione come principessa dell’intolleranza, dovrebbe essere invece: “Qualcuno vuole davvero che sia io ad officiare la sua Unione Civile?”…
La domanda e la conseguente risposta farebbero di lei certamente un politico migliore.
(11 maggio 2016)
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