di Il Capo
La pancia profonda dell’Italia, quella cattofascista dei grandi raduni omofobi a difesa della famiglia (e del silenzio di fronte allo scandalo dei preti pedofili), dei ricatti sulla base di una fede religiosa che in quanto tale tutti devono condividere e alla quale tutti devono sottostare; il profondo fascismo di certa Italia, la sua vocazione dittatoriale, il suo sentirsi “investita” del diritto di predicare il verbo perché la sua fede religiosa o il suo ridicolo sentire glielo impone a scapito delle libertà altrui; il ricatto come arma politica, la minaccia velata di chi getta il sasso e ritira la mano, la cecità ed il mutismo di fronte a ciò che di sporco e sporchissimo accade nelle istituzioni religiose difese a spada tratta a discapito del laicismo e delle libertà individuali della maggioranza laica del paese, tutto con il benestare di Ruini; le minacce al presidente del Consiglio.
Si riassume così la reazione dell’integralismo reazionario che trova spazio in un’intervista su Repubblica con la minaccia di far saltare Renzi al referendum di ottobre che a Scalfari deve paicere un sacco, o nel patetico articolo sui rischi di bigamia frutto di una forzata e faziosa lettura della Legge Cirinnà pubblicata dal Corriere. I poteri forti che forti sono sempre meno, si distinguono una volta di più per essere incapaci di seguire il cambiamento del paese che rappresenta il futuro, un futuro che non è più fatto né da cardinali novantenni che nulla sanno del mondo, e tanto pretendono di sapere, né da grandi vecchi del giornalismo che potrebbero anche smettere di scrivere avendo già, per decenni, anteposto le loro viscere a ragionamenti basati sulla realtà delle cose.
Questa è, l’11 maggio 2016, l’Italia che si appresta a fare la guerra alle riforme che la maggioranza del paese vuole profondamente, ma che andando ad intaccare privilegi, posizioni, poltrone, diventano un campo di battaglia per tutti coloro che privilegi, posizioni, poltrone non vogliono mollare. C’è poi, in mezzo a tutto questo, lo spaventoso intervento di De Magistris a Napoli che invita il presidente del Consiglio ad “avere paura”…
(11 maggio 2016)
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