di Giancarlo Grassi
Pippo Civati riesce dove sembrava incredibile che riuscisse e pur di andare contro il partito che lo ha eletto, grazie al quale siede e non si schioda dal parlamento riuscendo a creare quella cosa indefinita che ha chiamato “Possibile” col segno dell’uguale, perché l’originalità è la forza del buon Civati, fa dichiarare ad uno dei suoi che il loro partitino non voterà la Legge Cirinnà sulle Unioni Civili perché “Possibile che ha per simbolo il segno aritmetico dell’uguale non vota una legge che moltiplica le discriminazioni, sottrae tutele ai bambini e divide le famiglie: da una parte quelle con tutti i diritti, dall’altra quelle con qualche diritto in meno…”.
Siamo molto colpiti da tanta purezza, voi no? Beh nel caso non lo siate leggetevi sul sito del partitino di Civati, è il consiglio di un giornalino, l’intervento alla Camera di Andrea Maestri del 9 maggio scorso e magari al momento di votare, lo dico a chi dell’Unione Civile ha bisogno e non ne fa squallido calcolo elettorale come gli “uguali” di “possibile”, ricordatevi di chi ha detto una cosa per mesi e mesi ed all’ultimo momento decide di votare contro. O non votare.
(10 maggio 2016)
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