di Il Capo
Così anche Arfio Marchilvio si è rapidamente convertito al Berlusca Style ed ha fatto la sua boutade quotidiana: “Se sarò eletto Sindaco non celebrerò le Unioni Gay”. Arfio Marchilvio di professione piacione solo qualche mese fa scriveva che se fosse stato Sindaco le coppie avrebbero potuto passeggiare tranquillamente per Roma. L’uomo non è bipolare, è solo opportunista e rincorre i voti dove pensa che possano stare. C’è una cosa certa sulla quale stare assolutamente tranquilli: Arfio Marchilvio non sarà il Sindaco di Roma e qualora lo fosse per qualche disgraziato scherzo delle urne ecco che anche lui, nonostante l’alleato ed i voti che si è scelto, sarà costretto a fare ciò che la Legge prescrive. Qualora ci sia una legge. Tutto il resto è isterismo pre-elettorale di un candidato senza programma che al ritmo dei bla bla bla che sembrano servire di più, ne tira fuori una al giorno per guadagnarsi la ribalta. Vi chiederet eperché dargli visibilità: innanzitutto perché le notizie vanno date e poi perché quella che doveva essere una boutade per fascistelli che non hanno nemmeno il coraggio di esserlo fino in fondo si è subito rivelata essere un boomerang per Arfio Marchilvio di professione piacione. Sulla questione infatti persino Silvio Berlusconi tace, e tacciono anche i suoi Pasdaran del viva la passera sempre. Chi non tace sono gli utenti Twitter che dopo la boutade, gli hanno riempito il profilo di tutto quello che sentivano di dovergli dire. Ed elettoralmente parlando sottovalutare la portata emotiva dei commenti su Twitter è un errore. Ma di questo parleremo un’altra volta. Marchilvio si inserisce nella triste lista di coloro che pensano che praticare la politica sia fare tutti quello che cazzo ci pare [cit.]. Non è così.
(10 maggio 2016)
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