di Giancarlo Grassi
Il 1° maggio turco è il 1° maggio secondo Erdogan, cioè forze dell’ordine pronte a insanguinare le strade con il sangue dei cittadini turchi che vogliono manifestare. La loro colpa? Nessuna. Perché non ce la sentiamo proprio di definire colpa il voler raggiungere il centro di Istanbul, piazza Taksim, per poter manifestare in libertà. Ma Erdogan la libertà non sa cos’è e serra il suo maglio dittatoriale sui cittadini turchi con sempre maggiore violenza, certo dell’impunità.
Ricordatevi, voi che ci leggete, che l’Unione Europea vuole fare accordi con quest’uomo ed è a quest’uomo che affida le sorti delle frontiere europee. Quest’uomo che mentre l’Isis colpiva nel sud della Turchia si preoccupava di reprimere le manifestazioni dei lavoratori dove un uomo di 57 anni veniva travolto e ucciso da una delle auto delle forze dell’ordine, è il dittatore al quale si vogliono affidare le sorti delle frontiere europee e che qualcuno, in seno all’UE, sogna di far entrare nell’Unione.
La centralissima piazza Taksim è il simbolo della sinistra turca ed è lì che Erdogan, dopo che impunemente continua ad arrestare giornalisti, chiudere giornali, millantare interventi contro l’Isis che nessuno sa se siano reali o no, dopo che cinque minuti dopo ogni attentato in Turchia è – unico al mondo – in grado di fornire sesso, età ed altezza dei kamikaze che si fanno saltare in aria (dei quali rimane ben poco, come è noto), attacca il cuore della resistenza turca dopo avere cancellato Atatürk, islamizzato forzosamente il paese, distrutto la libertà d’informazione ed i diritti civili basilari.
E’ con quest’uomo che l’Occidente continua a scendere a patti.
(1 maggio 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata