di Giovanna Di Rosa
“Opsoleti”, ci hanno detto. Con la “p”. La parola “opsoleto” dona suggestioni da fumetto e ci piace, contiene in sé quel “ops!” che è compagno di ogni errore, scivolone, figuraccia, gaffe. Forse il signore che sì divertente epiteto ci ha regalato, lo ha inserito inconsapevolmente a sottolineare il suo sbaglio quell’ “ops”-oleto di cui ci taccia. Va bene così. Ci hanno detto di tutto: ci hanno chiamati servi del Pd, paggi di Renzi, fascisti, omofobi, ci hanno detto “Fate schifo”, ma “opsoleto” mai. E’ un successo che sfiora l’apoteosi.
Ha aggiunto, l’ometto, che oltre a essere ops-oleti siamo anche pro-Forza Italia, cosa che nessuno ci aveva ancora detto. Siam grati alla vita perché ogni giorno è una scoperta. Manca solo che ci chiamino leghisti o fratelli d’italia, o che ci accusino di essere pro 5stelle e poi abbiam fatto il giro dell’emiciclo. Senza esserci mai entrati. Si chiama culo. Nel senso di fortuna.
Tutto questo a commento di un articolo pubblicato sulla nostra pagina Facebook nel quale ci chiedevamo come mai Virginia Raggi avesse tenuto nascosto il praticantato nello Studio Previti prima e la presidenza del consiglio di amministrazione di una società pericolosamente vicina ad un indagato per Mafia Capitale poi. Lo chiedevamo in nome dell’onestà e della trasparenza alle quali il populismo del Cittadino si richiama ogni volta che usa lo sciacquone. Cosa c’entri questo con Forza Italia o con l’essere ops-oleti qualcuno dovrà pur spiegarcelo.
Commentare che ragionamenti così ci fanno capire perché il populismo di Grillo viaggi attorno al 27% nei sondaggi è troppo poco…
(29 aprile 2016)
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