di Daniele Santi
Bertolaso non si ritira. Intervistato dagli organi d’informazione ha parlato con il consueto stile da maschio alfa infastidito dall’andropausa ricordando il “chiacchiericcio” sul suo nome e ribandendo che non si ritirerà. Perché Bertolaso è uno di quegli uomini che parlano sempre come se comandassero.
Contemporaneamente Salvini e Meloni, la nuova santa alleanza del neofascismo intollerante, razzista ed omofobo, marciano su Roma e si preparano al debutto di Meloni nell’agone pre-elettorale romano con la campagna elettorale aperta proprio oggi, Bertolaso dice “Berlusconi mi ha chiesto di andare avanti”, perché gli uomini che si sentono comandanti hanno sempre qualcun altro da incolpare. Parla poi di convergenze, ma si riferisce a quelle sul suo nome, tanto probabili come quella di D’Alema sul programma di governo di Renzi.
Così funziona se vi pare. Bertolaso che si sente vincente perché può dire non mi ritiro e Berlusconi, can can pre-elettorale a parte, tranquillo perché farà convergere i voti su Meloni una volta che questa, e qualora quest’ultima, arrivi al ballottaggio.
(21 aprile 2016)
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