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HomeNotizieIo, Ibra: Il personaggio da mille scudetti e nessuna Champions

Io, Ibra: Il personaggio da mille scudetti e nessuna Champions

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di Redazione

 

 

 

 

 

Il campione svedese continua a fare gola ai migliori club mondiali nonostante si avvicini ai 35 anni. Questione di carattere, personalità e soprattutto tecnica sopraffina.

 

Ibrahimovic 01

 

Prendete uno dei migliori giocatori mondiali, ma mettetelo in una nazionale di calcio di livello medio. Aggiungete un carattere forte, a volte un tantino arrogante, e mescolate con qualità sopraffine. Infine prendete un procuratore nel suo lavoro geniale, e mettetelo al suo fianco. Cosa esce? Zlatan Ibrahimovic, il giocatore in scadenza di contratto più desiderato del mondo.

 

Le sue 34 (quasi 35) primavere non hanno diminuito l’interesse dei migliori club europei, che stanno facendo a gara per assicurarsi le prestazioni dello svedese. Merito di un fisico ancora invidiabile e di una tecnica irraggiungibile. Ma forse, ancora di più, della sua personalità. Ibra è il giocatore in grado di prendersi sulle spalle una squadra e caricarla verso un traguardo importante. È il giocatore che nel 2008 ha fatto tremare l’Inter di Mancini con la sua assenza, poi è tornato mezz’oretta a Parma e ha sistemato il discorso. Con due reti strepitose, due perle per risolvere una stagione che sembrava complicarsi maledettamente. Senza di lui l’Inter aveva vinto solo una delle tre partite precedenti, zoppicando nel derby e pareggiando clamorosamente contro il Siena. Mancava il riferimento davanti, il leader, il faro del reparto offensivo. Ibra è ognuno di questi giocatori, e mettersi al servizio degli altri non fa al caso suo. Lo sanno bene al Barcellona, dove l’abitudine è giocare con Messi e a volte per Messi. Non per Ibrahimovic, non nel 2010. Ecco perché lo svedese ha visto forse la sua unica stagione fallimentare nel club più forte del mondo con i compagni migliori del mondo. Ingabbiato da un sistema di gioco che non fa per lui, perché non si basa su di lui.

 

Ibrahimovic 00

 

Il suo palmarès recita ogni scudetto possibile e immaginabile, in Italia e all’estero. Ha perso solo una volta, con il Milan di Allegri, nell’annata della rimonta scudetto targata Conte. Per il resto infallibile, incontentabile, inarrestabile. Anche se un limite per la macchina perfetta esiste: se Superman ha la criptonite, Ibra ha la Champions. Una maledizione infinita, tanto assurda da aver visto il trofeo più vicino proprio nella dannata stagione al Barcellona. L’unica semi finale di una carriera incredibile in campionato, mediocre in Europa. Ma questo, anche a 35 anni, non è un limite per i migliori club europei. Dove giocherà Ibra la prossima stagione? In una squadra in grado di ricoprirlo d’oro, questo è certo. Il resto dipenderà da lui, e dal signor Mino Raiola. Un altro che in quanto a carattere non è messo male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(19 aprile 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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