
di Il Capo
La scomparsa di Gianroberto Casaleggio, che a causa di una lunga malattia è giunto alla fine del suo percorso su questa terra, che effetti avrà sul M5S? Questa è la domanda che tutti nelle ultime ore si sono posti un una maniera o nell’altra. Francamente non ce ne frega niente perché gli effetti che il M5S ha sul M5S sono già lì sotto gli occhi di tutti: il Movimento non ha più niente di politico, è una specie di setta nella quale si parla un linguaggio comprensibile soltanto agli adepti, agli iscritti, e che una volta smesso di parlare quel linguaggio vengono espulsi da un non meglio identificato Staff di Beppe Grillo, salvo essere riammessi da qualche Tribunale con Movimento ora alle prese con ils erio rischio di essere soffocato da una pioggia di ricorsi. Il patetico spettacolo del Guitto Supremo che ha portato l’onnipotente grillo-uomo a trasformarsi nel corpo di sé stesso reincarnatosi in un grillo-insetto da offrire come comunione ai senatori (Airola in primis) e deputati del Movimento la dice lunga sulla qualità della setta e su cosa sia veramente importante per loro.
La scomparsa del Guru avviene nel giorno in cui il M5S aveva deciso l’ostruzionismo alla Camera contro la Legge sulle Riforme Istituzionali, che si vota oggi, ma la Camera è deserticamente vuota di Cittadini pentastellati, tutti corsi al capezzale dello scomparso. Ergo, il Movimento è più importante del governo, delle riforme, della battaglia politica che millantano. Tutto questo a suon di “Rispettate il nostro dolore”, come pare abbia chiesto il prode Di Maio ai giornalisti che gli chiedevano lumi sul futuro del movimento che doveva essere la luce d’Italia.
Questo è il futuro del M5S, lo era prima e lo sarà post Casaleggio: nessun programma, leggi costruite per contrastare e non per cambiare le cose; proposte di legge sui partiti dove ci si concentra solo sulle questioni finanziarie legate al finanziamento degli stessi (ma non una parola sui guadagni dei blog e delle testate online legate ai movimenti politici, alle fondazioni, alle associazioni politiche e via cittadineggiando), incapaci al governo delle città dove gli ingenui elettori ci sono cascati ed il nulla cosmico di senatori, deputati e candidati. Tanto il controllo sta tutto da un’altra parte. Invisibile.
Con tutto il rispetto per un uomo che se n’è andato e che ha creato dal nulla un movimento di popolo importante che, anche se non lo condividiamo, ha ridato energia e voglia di politica a tanti elettori. Del quale non parleremo più.
(12 aprile 2016)
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