di Daniele Santi
Insomma, ne hanno fatta un’altra. Un’altra proposta di legge fatta apposta per non essere approvata così da poter dire che i potenti li discriminano. Ma questa ha una particolarità: è assai simile alle leggi che Berlusconi si faceva per sé salvo poi dire che non era vero, da far quasi pensare che il populismo pentastelluto sia un’appendice diretta di quello del partito azienda dell’Uomo di Arcore. Il M5S ha presentato una proposta di legge (che trovate qui) sui partiti, creata su misura per quelle che sono le non regole attuali in vigore nel Movimento dove comandano solo Grillo & Casaleggio e gli altri devono ubbidire se non vogliono tornare alla disoccupazione.
La proposta di Legge prende infatti in considerazione solo quella che i Cittadini a 5 Stelle considerano la trasparenza finanziaria, proprio come se il blog di Grillo fosse finanziariamente trasparente, e non fanno il minimo accenno a quelle che sono norme sulla democrazia interna dei partiti e sugli Statuti. Il perché è evidente: lo Statuto che il M5S non sa nemmeno cosa sia e del quale nella proposta di legge non c’è traccia. La proposta di Legge si sofferma su cose importantissime come la pubblicazione del curriculum vitae di ogni candidato, proprio come fanno loro, e si sofferma ad ogni articolo e ad ogni comma su questioni legate al finanziamento pubblico dei partiti proponendo l’abrogazione di molti degli articoli della legge del 2013 sostituendoli con quelli proposti dalla Legge pentastellata che si riferiscono sempre a cifre più basse e pene più alte di quelle previste attualmente.
Sulle regole interne, sui regolamenti, sugli statuti, sulle cariche interne ai partiti e sugli organismi dirigenti nulla: nemmeno una parola. La proposta insomma renderebbe impossibile una vera e propria democrazia interna, con tutti i limiti e i difetti delle democrazie interne gestite da esseri umani, e legittimerebbe l’uomo forte al potere che ai Cittadini a 5 Stelle evidentemente tanto piace. E poco prima delle elezioni prossime venture non è una bella notizia.
(11 aprile 2016)
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