di Giovanna Di Rosa
Insomma, non ce la fanno proprio a cambiare pelle. E’ come se il contatto quotidiano con il potere, con il sapere le cose prima degli altri, con il gestirle, facesse loro perdere il senno. Salvo poi ritrovarlo con dimissioni fulminee e condite di dichiarazioni delle quali si potrebbe anche fare a meno.
La Ministra Guida, che se ne è andata subito, ma non si è risparmiata la giustificazioncina che abbiamo sentito mille volte con gli stessi toni, ha commesso il solito errore di leggerezza, per non dire disonestà, che molti componenti la nostra classe politica commettono sentendosi incoscientemente onnipotenti: Federica Guidi si è dimessa, travolta da un’intercettazione nella quale dialogava allegramente con il suo compagno Gianluca Gemelli garantendogli il via libera a un emendamento alla legge di Stabilità che andava incontro ai suoi interessi imprenditoriali. Cambiano i partiti, le persone, i governi, i ministri, ma dell’italico politico che non appena entrato nei palazzi che contano comincia a farsi gli affaracci propri non riusciamo a liberarci.
Il governo Renzi non aveva bisogno di questa storiaccia. Peraltro l’intercettazione tira in ballo anche la ministra Maria Elena Boschi, ma decontestualizzato tutto è vero ed il contrario di tutto è anche più vero.
Il M5S e la Lega che si dimenticano i loro scandali e le loro beghe interne gridano “Dimissioni!”, che puntualmente arrivano. Anche Meloni, fa lo stesso, dimenticandosi di quando faceva politica con Alemanno.
E’ ora di una classe politica seria, onesta. Ma ci vuole una rivoluzione interiore simultanea di 60 milioni d’italiani. Che cambino modo di votare, fare, percepire e vedere la politica.
(31 marzo 2016)
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