di Giancarlo Grassi
Storace per la sua sinistra riapparizione politica ha deciso di andare alla Guerra in perfetto stile con lo spirito pacifista della più bieca destra che la storia d’Europa conosca dal dopo nazismo in poi. Senza pudore, senza idee, ma soprattutto senza un programma, Francesco Storace già indimenticabile presidente di Regione, soprattutto per i laziali, ha rispolverato un suo antico cavallo di battaglia: il vuoto penumatico, giocherellando con l’idea del governare Roma con una trovata geniale: liberare i Marò protagonisti della nota e politicamente patetica vicenda che tutti conosciamo oppure a Roma si chiuderanno tutti i negozi gestiti da Indiani (che possono facilmente essere confusi per bengalesi, o per singalesi, insomma Storace si è piantato in un bel casino…) secondo l’antico dettame squadrista che impone che a pagare per le colpe dei padri (il governo indiano) siano i figli (i cittadini emigrati che non c’entrano un cazzo), in linea con la distruzione sociale che l’intollerante destra cattofascia romana sta mettendo in atto da Casa Pound a Salvini, passando per Meloni e Storace. E con soddisfazione del M5S.
(7 marzo 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata