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Ammazzare qualcuno per “vedere che effetto fa”

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Omicidio 01di Daniele Santi

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo hanno massacrato a coltellate, seviziato, gli hanno messo un cappio attorno al collo, lo hanno spogliato, mentre erano strafatti di cocaina, superalcoolici e qualche altra droga. Perché? “Per vedere l’effetto che fa”. Questo è il rispetto per la vita che abbiamo trasmesso a chi poi siamo felici di chiamare “bastardo” sui social. Non c’è una parola per definire ciò che questi assassini hanno fatto, non c’è una parola per chiedere “perché”? Non c’è un’umanità che possa sentirsi immune, non colpevole, lontana da crimini come questo. Non serve pensare “questi cani” autoassolvendoci e pensando che noi non lo faremmo mai. Perché siamo fatti tutti dello stesso odio e dello stesso amore e dire “io non farei mai” non ci rende immuni da ciò che in potenza siamo. E potremmo diventare.

 

A un 23enne viene tolta la vita così, perché non si sa che fare. Lo si sevizia, accoltella, strangola, si simula un gioco erotico che gioco erotico non era, si ricerca la vittima per la necessità di provare un’emozione fortissima che vada oltre gli effetti dela droga, oltre l’onnipotenza, oltre la vita. Gli assassini sono un 30enne ed un 29 enne. La generazione di Facebook, quella che cresce a post e commenti feroci, figli di quella generazione per i quali la vita sta dentro uno strumento del quale non possiamo fare a meno, ma che può spegnersi. Al contrario di una vita umana che non andrebbe spenta, non dovrebbe spegnersi. Almeno non in quel modo. Quella che crede che la vita reale stia sempre da un’altra parte rispetto a quanto di vero c’è nel vero. A questa oscurità, così distante dalla luce sfavillante della vita comune, dobbiamo porre rimedio. E sarà la lotta più dura che abbiamo mai incontrato. Perché il noi? Perché di fatti commessi “per sapere l’effetto che fa”, abbiamo la responsabilità tutti quanti.

 

Ed il tentato suicidio di uno dei due “assassini” la dice lunga sul valore che troppi negano alla vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(7 marzo 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

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