di Il Capo
Certe interviste radiofoniche a certi candidati a certe elezioni amministrative 2016 fanno rabbrividire per la pochezza del messaggio politico, per la assoluta mancanza di programmi reali di sviluppo delle realtà che si pretende di andare a governare, per la mancanza di ogni tipo di connessione con la realtà sulla quale si opererà, per il lancio di slogan atti ad essere più vincenti di altri, tutte azioni che servono a coprire il vuoto assoluto e la feroce sete di potere e di riscatto sociale che anima chi si candida. Nemmeno la copertura di quello che un tempo si definiva “bene comune” esiste più.
L’intervista al candidato del centrodestra Guido Bertolaso di Giovanni Minoli a Mix24, la trasmissione mattutina del giornalista a Radio24 è stata la spaventosa testimonianza di ciò che scriviamo. Magistralmente punzecchiato da Minoli, a Bertolaso sono saltati i nervi, ma ha tentato di fare finta di niente. Si è nascosto dietro ad affermazioni tipiche della “Scuola Berlusconi”, affermazione tipo: “Io non ho mai fallito”, “Gli attributi ce li hanno anche le donne”, ha parlato di Roma e dei Romani come se fossero un territorio ed una popolazione da conquistare, formata per lo più da imbecilli, ha cavato da sé la peggiore arroganza che candidato sindaco abbia tirato fuori parlando di Roma negli ultimi tempi, ha rifiutato di rispondere a precisa domanda sulle primarie, ha avuto un po’ l’atteggiamento del salvatore della patria che sono andati a cercare mentre si trovava da un’altra parte (da mesi e mesi Berlusconi teneva Bertolaso in caldo in attesa che Salvini e Meloni si scannassero tra loro), ha inaugurato la novità del “Sindaco con gli attributi” quando abbiamo sempre pensato ad un “Sindaco con un programma”. Non si finisce mai di imparare. Ha poi vagamente citato programmi di integrazione dei Rom che lo metteranno in rotta di collisione con Salvini e Meloni da subito e sicuramente gli alieneranno le simpatie di buona parte dello schieramento politico che dovrebbe votarlo… Vedremo quando e come rettificherà.
Ha poi dichiarato di sperare in una finale di Champions tra Roma e Lazio (“Prima di morire”), che bisogna pur cercare di raccattare voti di qua e di là quando si parte come l’ultima ruota del carro e Marchini gli sta già erodendo voti. Ha detto che Renzi si circonda di yes men. Berlusconi invece no. Insomma l’ennesimo nulla presentato dal monarca di Arcore, che con Bertolaso metterebbe definitivamente le mani su Roma scalzando Renzi, che non perde l’abitudine di candidare involucri vuoti travestendoli da fenomeno politico.
Non che gli altri partiti stiano meglio.
(16 febbraio 2016)
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