di Il Capo
“Schifo Italia” sui Diritti Civili: il manifestarsi di quella morale medievale che espone al pubblico ludibrio i ritenuti colpevoli di opporsi a quella morale, persino l’omicidio (sia perpetrato per fuoco o per lupara) è considerato meno disdicevole dell’opporsi a ciò che la morale comune pretende di imporre, deve fare riflettere sui rigurgiti di odio gratuito sulle base di regole non scritte dei pochi che su quelle regole hanno costruito fortune politiche e finanziarie e che, a loro vedere, devono diventare leggi dello Stato.
Le ultime giornate convulse, venate di isterismi insopportabili, con religiosi e politici travestiti da fedeli, in raltà semplici opportunisti, occupati sui social e dai loro amplificatori sociali a diffondere odio, maledizioni verso Monica Cirinnà, ad augurare la morte a questi e a quelli come se loro, poveracci, fossero eterni, a lanciare improperi dal dorato mondo conquistato con gli stipendi pagati da tutti i cittadini Italiani, a descriversi insomma esattamente per quello che sono, con i giornalisticuli di regime che devono leccare il culo al potente che è anche editore del suo foglietto superficiale a dargli ragione e a trattare chi difende il diritto ad avere diritti come il cialtrone di turno, insieme alle battute disperanti ed agli insulti che il popolino può finalmente lanciare grazie a Facebook e Twitter, hanno reso davvero difficile capire come mai questo meraviglioso paese sia costretto a farsi calpestare da persone di tal genere, così false, ipocrite, viscide ed opportuniste da non riuscire nemmeno più a controllare pubblicamente la loro indecenza.
E francamente a qualcosa il cammino parlamentare e nella società della Legge Cirinnà è servito: ha finalmente fatto cadere la maschera che questi parassiti sociali travestiti da classe dirigente indossavano per fingere di essere persone rispettabili. Comunque andrà, li abbiamo visti in faccia per bene e i nostri voti, parliamo di quelli degli Italiani non dei nostri, questi impresentabili svergognati che hanno l’arroganza di decidere chi è “degno” e chi no sulla base del loro immondo razzismo sociale, non li avranno più.
(7 febbraio 2016)
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