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Lo strisciante nazismo europeo e la confisca dei beni ai profughi

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foto: l'Unità
foto: l’Unità

di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

La civilissima [sic] Danimarca ha pensato bene di mettere in cantiere la legge che impone ai profughi in territorio danese che siano in possesso di beni per un valore superiore ai 1300 € – 10mila corone danesi – di liberarsene e cederli allo stato danese che li utilizzerà come risarcimento per ciò che lo statod anese farà per i profughi in questione. Posto che mi piacerebbe sapere quanti, dei profughi che arrivanod a paesid evastati dalla guerra, che hanno avuto le case distrutte e che hanno perso tutto, siano in grado di donare allo stato danese i famosi beni di valore superiore alle 10mila corone danesi, mi pare – e lo scrivo assumendomi la responsabilità di ciò che scrivo – che stia finalmente venendo alla luce lo spaventoso nazismo che alimenta l’intolleranza europea da almeno un centinaio d’anni e che l’Unione Europea, così come la conosciamo oggi, dovrà cominciare a fare i conti sul serio con la necessità di avere tra i suoi confini nazioni che fomentano l’intolleranza e che depredano i depredati dei loro beni in favore di un benessere che concedono, quando questo benessere c’è. E ammesso che ci sia.

 

La Svezia ha annunciato oggi (28 gennaio, ndr) l’espulsione dal suo territorio di 60mila (o 80mila, ancora non si capisce) profughi che hanno fatto richiesta di protezione umanitaria. Il numero di prossimi espulsi è pari a circa la metà dei 163mila richiedenti asilo arrivati nel paese nel 2015 dato che il governo svedese stima, non spiega come, che il 45% delle richieste sia stata o sarà rifiutata.

 

Posto che il problema migratorio e dei profughi di guerra rappresenta la vera bomba atomica che cova la sua esplosione sotto i nostri piedi, ci sfugge il motivo di decisioni così insensate per alcune questioni molto semplici: molti dei paesi di origine dei migranti e profughi di guerra rifiutano di accettare il rientro dei loro compatrioti dopo che questi hanno scelto la via della richiesta d’asilo politico  o protezione umanitaria; non appena sentono odore di rimpatrio i migranti si danno alla macchia, scompaiono e la polizia non li trova più, difficile dargli torto. Andate voi in Siria o in Libia in questo periodo, magari vi fa anche bene. Il rifiuto di protezione creerà un sottosuolo di apolidi e senza patria all’interno del quale l’integralismo strisciante troverà facili prede per il suo nero disegno di distruzione dell’infedele.

 

I paesi del nord Europa si appellano ad un controverso articolo della convenzione europea secondo il quale, o secondo l’intepretazione di alcuni, i migranti dovrebbero essere accolti nei paesi in cui mettono piede per la prima volta (Italia e Grecia, tanto per capirci), articolo che pare a Bruxelles stiano rivedendo.

 

Tra confische di beni ai poveracci in qualità di risarcimento, muri che vengono eretti dai nuovi nazisti ungheresi tra il paese di Orbàn e stati confinanti, tra riunioni di stati generali di partiti neonazisti a Milano, l’Europa sta mostrando al mondo e a se stessa quali sono i mal di pancia che si agitano nelle profondità del Continente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(28 gennaio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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