di Paolo M. Minciotti
Nei primi giorni di gennaio l’esponente del People’s Party del Malawi, Sig. Ken Msonda, ha scritto sul suo profilo Facebook che l’arresto di gay e lesbiche non serve e che la miglior maniera di risolvere il problema che rappresentano è ammazzarli tutti, ha poi definito gay e lesbiche “figli e figlie del demonio” e, rifacendo ilv erso a Robert Mugabe, li ha definiti “peggio dei cani”.
Posto che effettivamente ci sono cani molto migliori di certi esseri umani, e che in generale almeno i cani hanno l’eccellente caratteristica di non spargere odio su Facebook, al primate Msonda era stata subito notificato che le sue dichiarazioni erano un reato, secondo il Codice Penale del Malawi, perché incitavano gli altri ad infrangere la Legge, ed avrebbe dovuto essere ascoltato da un Tribunale il 22 gennaio scorso. Poi, improvvisamente, è stato reso noto al Tribunale che lo Stato non perseguirà il primate Msonda. Senza altra spiegazione e creando somma inquietudine alle commissione ONU per i Diritti Umani.
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